I Templari e i loro segreti: un libro di Cardini e Cerrini si addentra nella storia dei cavalieri di Cristo

24 Dic 2019 8:50 - di Vittoria Belmonte

Templari, una storia piena di mistero e di fascino, che attira lettori e curiosità da secoli. Chi erano? Da dove venivano? Come vivevano la vita di tutti i giorni? E quanto c’è di vero nella leggenda nera che li circonda?

Ad alcuni di questi interrogativi dà una risposta il libro di Franco Cardini e Simonetta Cerrini Storia dei Templari in otto oggetti (Utet, pp. 364, euro 20). La coppia di storici procede nell’analisi in questo modo: “Prendiamo qualche oggetto sperduto, per non dire dimenticato, in qualche museo e cerchiamo di farlo parlare. E le domande si fanno più precise, più acute, più incalzanti quanto più si discende verso umili oggetti d’uso…”.

Quali sono questi oggetti? Il primo è la campana perduta dei Templari che risuonava nel Templum Salomonis. Ce ne resta solo una fotografia in bianco e nero che risale al tempo del mandato britannico in Palestina (1920-1948).

Templari, gli oggetti parlano

Nel libro si cerca poi di far parlare un secondo oggetto: la chiave templare romanico-gotica databile tra il XII e il XIV secolo ritrovata nella cantina della commenda di Avalleur (Champagne). Un oggetto umile affiancato da un altro dello stesso genere: un cucchiaio con lo stampo di una croce nel cavo ritrovato durante gli scavi al Monte dei Cappuccini di Torino nel 1992.

Seguono oggetti più impegnativi. I due fogli che precedono il Codice della Regola e dello statuto dei cavalieri del Tempio che contengono una formula magica e altre note misteriose. Il portale della cappella Saint Jacques di Beaune (Borgogna) che ospitò il gran maestro del Tempio Jacques de Molay. Nel 1923 alcuni ufficiali statunitensi appartenenti a un ordine neotemplare smontarono il portale d’ingresso della cappella per poi rimontarlo negli Stati Uniti dove è visibile nella sezione medievale del Metropolitan Museum of Art di New York.

Altri oggetti interrogati sono un reliquiario risalente al 1214, un sigillo equestre, la tiara del Gran Maestro dell’Ordine moderno risalente agli inizi dell’800. La tiara è occasione per ricostruire anche la storia dei moderni templari a partire dalla “carta di trasmissione”, un falso che indicava nel duca Timoleon de Cossé Brissac l’ultimo discendente di Jacques de Molay.

Un libro storico dunque e che non pretende di svelare segreti o di spiegare misteriosi interrogativi. Un libro che invita ad un gioco labirintico quale è sempre quello di chi si addentra nella complessità della storia. Un aiuto all’orientamento proviene dalla ricostruzione del contesto: come nascono i Templari, in quali circostanze, nel clima di fervore e avventura che circondava le Crociate e i milites Christi, coloro che alla battaglia univano la preghiera.

L’interpretazione di Cardini

I Templari per Franco Cardini furono un vero paradosso: non un ordine monastico, bensì Militia, Ordine religioso che ammetteva nelle sue fila dei combattenti, al pari degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme (oggi sopravvissuti come Ordine di Malta), degli Ospitalieri tedeschi consacrati a Maria (i “cavalieri teutonici”) e di alcuni Ordini nati nel mondo baltico nonché nella Penisola iberica.

Erano figli della necessità: chiamati a presidiare paesi in guerra e a fronteggiare milizie non cristiane mentre le forze cristiane erano drammaticamente inferiori alla bisogna, dovevano combattere. Fra loro c’erano quindi fratres ch’erano sacerdoti e attendevano al loro sacro ministero. Ma anche altri che invece erano milites, cavalieri, quindi guerrieri, e altri ancora servientes, “sergenti”, fratelli “laici” addetti ai lavori più umili e faticosi e ai servizi militari secondari. Ovviamente, nessun Templare che fosse sacerdote poteva toccare le armi né combattere: ma gli altri – che sia pure non sacerdoti, erano pur sempre “chierici” – potevano farlo.

 

Commenti

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  • maurizio 25 Dicembre 2019

    la formula magica descritta è + una preghiera che una magia….

  • Francesco Ciccarelli 25 Dicembre 2019

    I riti e le pratiche dei Cavalieri confluirono nella massoneria, che si ispirava anche agli Egizi e altre fonti ed è avvolta dal mistero.
    Auguri di buon Natale.