Ott 16 2019

Girolamo Fragalà @ 09:47

Fico “benedice” il Pd: «Con i dem si litiga meno. Meglio loro». E arriva a negare pure l’evidenza

Non si smentisce mai, Roberto Fico. Il leader dell’ala sinistra dei Cinquestelle nega pure l’evidenza pur di esaltare l’intesa giallorossa. Anche perché in lui di “rosso” c’è parecchio. E a Cartabianca lo dice chiaro e tondo. «C’è una litigiosità molto minore rispetto alla scorsa maggioranza e alla scorsa legge di bilancio», dice.

«C’è un dialogo diverso con la Ue. Questo potrebbe favorire un dialogo migliore nell’iter parlamentare». «In questi mesi mi sembra che ci siano molte meno tensioni e le minori tensioni favoriscono il parlare dei temi e il trovare soluzioni». Tutti insieme appassionatamente, quindi. E quello che diceva della Boschi, di Renzi e del Pd? Nemmeno una parola, acqua passata. In fondo che conta, l’importante è tenersi strette le poltrone.

È più che possibilista sulle intese del M5S con il Pd alle amministrative. Fico trova la formuletta che le giustifica: «Credo che si debba guardare di volta in volta ogni territorio e ogni regione. Quello che conta è costruire, Questa è la parola d’ordine». Chiaramente i decreti sicurezza vanno cambiati. È fin troppo noto che non gli siano mai piaciuti. E soprattutto non piacciono al Pd. «Anche al netto delle critiche che ho espresso negli ultimi mesi, partirei dalle indicazioni del presidente Mattarella. Per dei cambi si può partire da lì». E in caso di sconfitta in Umbria? Fico mette le mani avanti: «D’Alema si dimise per le regionali. Ma io ho sempre pensato che fosse assurdo. Cosa può cambiare il risultato di elezioni regionali per il governo? Per me non avrà alcuna influenza».