Set 17 2019

Annalisa @ 17:28

Franceschini, scivolone sul fascismo. E arrivano le bacchettate dello storico

E meno male che fa pure il ministro dei Beni culturali. Dario Franceschini si merita una bella insufficienza in storia, e in particolare per quanto riguarda la storia del fascismo.

Ecco cosa ha scritto Franceschini su Twitter, in riferimento alla scissione di Matteo Renzi: «Nel 21-22 il fascismo cresceva sempre più. Popolari socialisti liberali avevano la maggioranza in Parlamento, fecero nascere i governi Bonomi, Facta1, Facta2. La litigiosità e le divisioni li resero deboli sino a farli cadere facendo trionfare Mussolini. La storia dovrebbe insegnare».

Sul blog di Nicola Porro è arrivata, repentina, la bacchettata di Marco Gervasoni, docente di Storia contemporanea: “Un’interpretazione dell’avvento del fascismo discutibile e datata: non fosse altro che quei liberali, che secondo il ministro avrebbero dovuto combattere il fascismo, erano infatti stati eletti, poco tempo prima, alla Camera, in un «listone» in cui c’erano anche i… fascisti, Mussolini in primis”.

Poi Gervasoni rincara la dose: “La fake news, l’errore da matita rossa riguarda i socialisti che, scrive il nostro ministro della… Cultura, avrebbero sostenuto i governi Bonomi e Facta. Ma come, i socialisti ultra-massimalisti di Giacinto Menotti Serrati, che volevano fare la rivoluzione bolscevica, solo un po’ più lentamente dei compagni separati comunisti Bordiga, Gramsci e Togliatti? Talmente massimalisti che nell’ottobre 1922 buttarono fuori dal Psi la guardia gloriosa dei riformisti, Turati Treves e Matteotti? Questi socialisti, di fatto bolscevichi, alleati di popolari e liberali? No, infatti furono strenuamente all’opposizione di Bonomi e Facta”.

“Franceschini – conclude Gervasoni – deve essersi confuso con il piccolo Partito socialista riformista di Ivanoe Bonomi, nato nel 1911, che di socialista aveva però solo il nome, visto che era un agglomerato di notabili e massoni, molti dei quali favorevoli al fascismo in cui sarebbero entrati da lì a breve”.