Droga, omicidio, stupro: in sette verso il processo per l’assassinio di Desirèe

21 Giu 2019 14:50 - di Redazione

La Procura di Roma ha chiuso l’indagine sulla morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata senza vita la notte tra il 18 e il 19 ottobre scorsi in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma. A rischio processo ci sono 7 persone fra cui figurano i primi 4 fermati, Alinno Chima, Mamadou Gara, detto Paco, il ghanese Yusef Salia e il 43enne senegalese Brian Minthe: tutti e quattro sono accusati di concorso in omicidio volontario e di violenza sessuale di gruppo sulla povera Desirée, oltre che di cessione e somministrazione di droga a minore. Gara è accusato anche di cessione di droga alla ragazza e prostituzione minorile per fatti antecedenti al giorno della morte della ragazza.

Desirée Mariottini: in 7 potrebbero andare a processo per la sua morte

Morte a cui è seguito lo scempio del povero corpo di Desirée, drogata e violentata quando, ormai inerme e incapace di difendersi, era stesa lì in quell’anfratto sudicio di quel casermone abbandonato dal quale la sedicenne non è uscita viva. Oggi, per la sua morte e per quello scempio che ha lasciato tutti sconvolti, increduli e affranti, per quella vicenda che definire drammatica su tanti fronti, è dire poco, 7 persone tra immigrati ghanesi e senegalesi, accusati di concorso in omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione e somministrazione di droga a minore potrebbero andare a processo. A incastrarli ci sono diverse prove tra cui anche il Dna di alcuni di loro trovato sul corpo di Desirée e su un flacone di metadone e su una cannuccia utilizzata anche da Desiree per fumare crack.

Tra i capi d’accusa, oltre a concorso in omicidio e violenza sessuale,  cessione di droga a minore

I pm capitolini hanno chiesto il processo anche per i pusher Marco Mancini e Antonella Fauntleroy, accusati di cessione di droga a minore. La settima persona a rischio processo infine si chiama Alexander Asumado, accusato di spaccio all’interno del palazzo abbandonato di San Lorenzo. A condurre le indagini sono stati gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dall’aggiunto Maria Monteleone e dal pm Stefano Pizza.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *