Giu 19 2019

Antonella Ambrosioni @ 13:44

Bartali nelle tracce della Maturità. Se l’Anpi sapesse che aderì alla Rsi…

Il nome di Ginettaccio – come era soprannominato Gino Bartali – tra le tracce della maturità 2019 segna il riconoscimento del celeberrimo campione di umanità e di sportività scolpito nell’immaginario popolare degli italiani. Nella traccia da cui gli studenti partono è riportato un articolo scritto da Cristiano Gatti e pubblicato su Il Giornale del 24 settembre 2013, che  rievoca la vicenda degli ebrei salvati da Gino Bartali durante la Seconda Guerra Mondiale, vicenda che gli valse il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni. L’amatissimo campione, icona della nostra storia sportiva è stato anche altro. Ce lo ha raccontato proprio su queste colonne Antonio Pannullo in un bellissimo e documentato articolo dal titolo “Ma lo sa l’Anpi che Gino Bartali era nella Repubblica sociale italiana?” . Visto che l’associazione dei partigiani ancora non si è risentita per questa traccia, desumiamo che no, che non ne sa nulla. Del resto è sempre stato tenuto nascosto che Gino Bartali era un milite della Repubblica sociale italiana, era un motociclista della Guardia nazionale repubblicana, «corpo al quale, tra l’altro, Bartali era onoratissimo di appartenere», leggiamo. Precisiamo che lui non partì volontario nella Repubblica di Mussolini, fu un richiamato alle armi e lui – «anche se diversi testimoni affermarono che era fascista», da persona perbene rispose senza esitazione alla chiamata della patria.

Il suo ricordo e la sua celebrazione in un’occasione come l’Esame di Stato potrebbero essere propedeutiche a una storia condivisa, se non fosse che in passato si è addirittura cercato di accreditare il contrario, con la diceria  vorrebbe un Bartali antifascista o che fosse entrato nella resistenza. Non fu così.