Messico, ritrovata una fossa con 45 corpi: è nella zona dove sparirono i 3 napoletani

16 Apr 2019 16:31 - di Laura Ferrari

Le autorità messicane hanno confermato il rinvenimento negli Stati di Sonora e Jalisco (dove sparirono tre napoletani nel gennaio 2018) di fosse comuni contenenti nel complesso i resti di 45 persone da tempo considerate “desaparecidos”.

Il primo ritrovamento, di 30 cadaveri, è stato realizzato durante lo scorso fine settimana nel municipio di Cajeme dello Stato di Sonora da un team formato dalla locale Associazione delle donne guerriere cercatrici, con il sostegno di uomini dell’Agenzia ministeriale di indagini criminali.

Intanto in una conferenza stampa ieri il titolare della Procura generale dello Stato di Jalisco, Gerardo Octavio Solís Gómez, ha reso noto che sulla base di una denuncia anonima sono stati rinvenuti 15 corpi (una donna e 14 uomini) in una fattoria della colonia El Colli del municipio di Zapopan. Solís Gómez ha precisato che “l’ispezione di tutto il terreno della fattoria richiederà ancora una settimana” e che “non è escluso che si possano realizzare nuovi ritrovamenti”.

Jalisco: lo Stato dove sono spariti i tre napoletani

Dei tre napoletani scomparsi in Messico (Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino) non si hanno più notizie dal 31 gennaio 2018. Si trovavano a Tecalitlan, nello stato messicano di Jalisco, presumibilmente per alcuni affari, quando sono stati fermati dalla polizia locale e poi venduti dagli agenti (tre poliziotti sono stati arrestati) a un gruppo armato locale, legato al cartello CJNG, attraverso “l’intermediazione” di un malavitoso denominato Don Angel.

Altri due napoletani uccisi in Messico

I tre uomini, secondo le rivelazioni di una fonte messicana, sarebbero stati venduti “per 43 euro”. I tre erano entrati in Messico come turisti ma poi si erano messi a vendere generatori elettrici per condizionatori. La stessa attività nella quale era impiegato Salvatore De Stefano, il 35enne assassinato il 5 aprile in un ristorante di Città del Messico.  Gli inquirenti, come ha riportato il giornale «El Universal», non escludono che il movente dell’omicidio sia una vendetta privata legata all’attività commerciale della vittima che – secondo le ricostruzioni della polizia – avrebbe venduto macchinari cinesi spacciandoli per tedeschi. Secondo le autorità messicane lo stesso motivo per cui sarebbero stati rapiti i tre napoletani nel gennaio dello scorso anno.

Il 3 novembre scorso era stato ucciso un altro napoletano. Alessandro De Fabbio, sposato e con una bambina piccola: abitava nella zona di piazza Mercato. Il suo cadavere è stato trovato sulla carreggiata della strada statale Rancho Nuevo-Llano Frio dalla polizia municipale di Tepechitlan nello stato di Zacantes.

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