Un’altra vergogna, massacrò un carabiniere a Piacenza: pena ridotta all’egiziano

1 Mar 2019 13:12 - di Alberto Consoli

Un’altra vergogna. Pena ridotta e risarcimento confermato di 50mila euro, a favore del Comune di Piacenza, per i danni arrecati. La Corte d’Appello di Bologna ha pronunciato la sentenza di secondo grado per Moustafa Elshennawi, in relazione ai gravi  scontri con le forze dell’ordine verificatisi il 10 febbraio 2018, durante la manifestazione di protesta per l’apertura della sede cittadina di Casa Pound. Alcuni manifestanti picchiarono selvaggiamente il brigadiere capo dell’Arma, Luca Belvedere, ed Elshennawi, appartenente al sindacato Si Cobas, lo colpì più volte con lo scudo d’ordinanza. Il Gip del Tribunale di Piacenza aveva condannato Elshennawi alla pena di quattro anni e otto mesi di reclusione, nonché a risarcire i danni arrecati al Comune di Piacenza, costituitosi parte civile nel processo. Ora la pena dell’egiziano è stata ridotta a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione.

Violenza inaudita sul carabiniere

Per gli stessi fatti erano stati condannati anche due italiani: quattro anni e due mesi di pena per il 29enne torinese Giorgio Battagliola e tre anni e sei mesi per il 22enne modenese Lorenzo Canti. L’udienza nel giudizio di appello si è svolta il 14 febbraio scorso. La Corte d’Appello di Bologna ha ora ridotto la pena inflitta all’egiziano ma ha confermato nel resto la sentenza impugnata. Il Comune di Piacenza, si era costituito parte civile nel processo.

La violenza inaudita perpetrata da numerosi facinorosi appartenenti al gruppo antagonista  del sindacato Si cobas aveva fatto il giro di tutti i tg e giornali nazionali suscitando scalpore: il solito corteo antifascista che si è trasformato nell’occasione per creare caos e soprattutto aggredire le forze dell’ordine.

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