Sesso, bugie e video hot: il caso Sarti tra complotti e veleni M5S. Sarà espulsa? Parla De Falco

16 Mar 2019 13:17 - di Prisca Righetti

Giulia Sarti, il caso si ingarbuglia ogni ora che passa: espulsa o non espulsa? Il filone hard della vicenda offusca lo scandalo dei mancati rimborsi; le foto hot e le dichiarazioni di Travaglio che adombrano sospetti e complotti mediatici, dimenticando però di coinvolgere la Gruber che prima ammicca, poi ritratta sull’insinuazione in merito alle «foto osé» della grillina all’indice, che girerebbero sui cellulari, tramite whatsapp, di tutti i giornalisti; il silenzio eloquente di di Battista ritiratosi sull’Aventino nel suo privato e in tutto ciò l’imbarazzo in Parlamento che domina su rumors e retro-pensieri, che non fa altro che evidenziare il malcontento all’interno del Movimento, con i grillini che si chiudono a riccio, relegandosi per lo più in no comment di rito e invocando privacy e rispetto e, di contro, con il ruolo del tecnico informatico di origini romene Bogdan Tibusche, chiamato per risolvere il problema dello scandaloso hacking ai danni della privacy di una parlamentare che, malgrado l’archiviazione giudiziaria, dopo la nuova circolazione di materiale hard, lascia aperti interrogativi e dubbi che le polemiche sul portavoce di Conte Rocco Casalino non aiutano a dirimere. Il tutto mentre tra i banchi grillini si continua a indagare alla disperata ricerca dell’untore, tentando di ricostruire da dove siano tornati a circolare quegli scatti.

Il caso Sarti, un groviglio di sospetti e silenzi ancora tutto da chiarire

Insomma, chi c’è dietro il pruriginoso affronto alla deputata? Per ora rimane un mistero… Un mistero commentato e rilanciato in queste ore dalle dichiarazioni di Sallusti sul caso, che in un suo editoariale ha sottolineato: « “Quello che inquieta nel caso di Giulia Sarti non è il contenuto delle foto che ritraggono la politica grillina in pose hard, e neppure che questi scatti si siano diffusi rapidamente in tutto il Web, terra di Far West e di ipocrita libertà. (…) Quello che inquieta, dicevamo, è altro e riguarda da una parte la democrazia e dall’altra la sicurezza nazionale, cioè qualcosa che ricorda più la criminalità politica di quella comune o il Decamerone»: aggiungendo peraltro a stretto giro: «Qui parliamo di telefonini e computer violati e di politici, i grillini, che filmano riunioni (non solo conviviali ma anche di lavoro), che registrano l’audio di incontri e telefonate, che archiviano ogni messaggino e Whatsapp a futura memoria, ovviamente uno all’insaputa dell’altro, pronti a usare questo materiale alla bisogna per difendersi o per attaccare il rivale interno o trarne qualche tipo di vantaggio».

Il commento sulla vicenda di un “espulso” eccellente: parla Gregorio De Falco

Uno dei tanti lati oscuri di questa torbida vicenda, su cui si è espresso poco, in un colloquio con l’Adnkronos, anche Gregorio De Falco, senatore del gruppo Misto, espulso dal M5S che, commentando il caso della deputata grillina, ex presidente della Commissione Giustizia della Camera, finita al centro di Rimborsopoli, ha sostenuto: «La vicenda ha preso una piega terribile, entra nella vita delle persone. La questione espulsione aveva dignità fino a prima delle violentissime intrusioni nella vita privata della Sarti». «Io – dice poi riferendosi al suo caso – contesto il metodo M5S, un metodo che vuole che il parlamentare non possa esprimere opinioni e voti che non sono obbedienti a ordini, che, tra l’altro, non derivano da decisioni assunte a maggioranza, secondo le regole interne». «Per il resto – aggiunge in conclusione l’ex comandante della Guardia Costiera – se si tratta di altra tipologia di infrazione disciplinare», come nel caso della ex presidente della Commissione Giustizia della Camera, «non ho nulla in mano per dire se si debba procedere contro la Sarti, per questo non voglio dire nulla a riguardo». E si ritorna al punto di partenza, mentre il traguardo di una verità definitiva si allontana ulteriormente.

 

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