Cagliari, detenuto straniero aggredisce agente. La rabbia della Polizia penitenziaria
Sangue e violenza nel carcere di Cagliari. «Colpa e conseguenza della improvvisa protesta, sconsiderata e incomprensibile, che ha aggredito un poliziotto penitenziario, spiega Luca Fais, segretario regionale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria). «Un detenuto con gravi problemi di natura psichiatra si è reso protagonista di un’aggressione nei confronti di un poliziotto, che è successivamente ricorso alle cure dei sanitari. La situazione avrebbe potuto avere un finale tragico e peggiore se non fosse intervenuto altro personale di Polizia che, fortunatamente, ha evitato il peggio. Vi è da registrare, come già denunciato da parecchio tempo, che la situazione nella Casa Circondariale di Cagliari è sempre più tragica sotto l’aspetto di queste aggressioni, dovute alla presenza di un’alta percentuale di detenuti psichiatrici. Sicuramente questa non è la struttura adatta viste le patologie di questi soggetti, e i poliziotti di Cagliari non possono rischiare la propria incolumità per assecondare la loro violenza».
La protesta del Sindacato
di polizia penitenziaria
«Ancora una volta», sottolinea Fais, «non si può tollerare che il penitenziario cagliaritano venga considerato un carcere discarica ove vengano trasferiti, dal resto degli istituti, quei detenuti violenti che si sono resi responsabili di aggressione nei confronti della Polizia penitenziaria. Appare anche poco incisiva quella politica adottata dall’istituto cagliaritano che dispone provvedimenti di sorveglianza a vista verso quei detenuti con patologia psichiatrica e violenta, ovvero disporre provvedimenti di sorveglianza particolare su proposta di un gruppo di esperti, lasciando sempre la responsabilità gestionale al personale di Polizia penitenziaria».
“Trasferire altrove
i detenuti aggressivi”
Netta la denuncia del Sappe: «Questa situazione generale non può essere più tollerata dal Personale di Polizia Penitenziaria che lavora nel carcere cagliaritano e il Sappe rinnova l’invito ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria regionale sarda a trasferire, in altre e più idonee strutture, quei detenuti che si sono resi e si rendono colpevoli di aggressione nei confronti del personale e di quelli che, con atteggiamenti violenti, mettono in pericolo l’ordine e la sicurezza del carcere cagliaritano. Soluzioni, queste, indicate in una nota del Capo Dipartimento in materia di trasferimento in altra regione di questa tipologia di detenuti aggressivi».