Un morto per droga ogni 33 ore: la strage silenziata dai media italiani

6 Feb 2019 16:07 - di Valter Delle Donne

Giulia, 21 anni, era entrata in un bar di Cinecittà chiedendo subito dove si trovasse il bagno. Un barista l’ha trovata morta ai piedi del lavandino con la siringa ancora infilata nel braccio. Andrea, 45 anni, è stato ritrovato agonizzante nei bagni pubblici della stazione di Ancona. È morto dopo una settimana di coma. Arianna era una dolcissima 26enne trevigiana, i genitori l’hanno trovata morta nel suo letto, per quello che forse era il suo primo “buco”.  Davide, 54 anni, era invece un assuntore abituale. L’overdose l’ha stroncato in un parcheggio della Garbatella. Sono quattro dei 27 morti per droga di questi primi 36 giorni del 2019. Una media allarmante di un morto ogni 33 ore.

Sul sito Geoverdose la drammatica statistica

La crescita esponenziale dei morti di overdose viene taciuta dalla maggior parte dei media e non fa notizia. Di campagne contro la droga se ne sente sempre parlare di meno. Eppure, i numeri certificano un’inversione di tendenza da due anni a questa parte. Prendete i dati dello scorso anno: 256 morti per droga. Una carneficina aggiornata, minuto per minuto, sul sito Geoverdose. La vittima più giovane del 2018 aveva 16 anni, la più anziana 62. Una strage che tocca tutti, senza distinzioni: 207 maschi, 49 femmine, 204 italiani, 35 stranieri.

Come ha ricordato il ministro Lorenzo Fontana, responsabile delle politiche antidroga, la lotta alla droga coi governi di centrosinistra è stata una battaglia per certi versi trascurata. Eppure, fanno notare dal Viminale, «il consumo di sostanze stupefacenti e gli stili di vita connessi continuano a rappresentare, nel nostro Paese, un problema di salute pubblica, sia per gli effetti diretti sui soggetti consumatori (dipendenza patologica, overdose, comorbilità psichiatrica e patologie infettive droga‐correlate), sia per i pesanti costi sociali che impattano su tutta la  popolazione, con particolare riferimento alla sicurezza (incidenti stradali, criminalità)».

Droga, la strategia dei clan nigeriani e pachistani

Altrettanto allarmante l’ultimo rapporto (novembre 2018) dell’Agenzia europea delle droghe. Il dossier riporta l’Italia al quarto posto tra i Paesi dell’Unione europea per uso di cocaina e al terzo posto per l’uso di cannabis. In Italia la percentuale di consumatori è altissima soprattutto tra i giovani, tanto che uno su cinque di età compresa tra i 15 ed i 34 anni ne ha fatto uso almeno una volta. Discorso a parte per quanto riguarda l’eroina. Il traffico di eroina è spesso in mano ai cartelli nigeriani e pachistani. In alcune piazze di spaccio hanno iniziato a tagliare eroina con un oppioide sintetico che ne aumenta la potenza. Con effetti spesso letali.

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