«Non abbiamo perso». I vertici grillini si assolvono, la base si sfoga: «Salvini ci sta ammazzando»
«Chi sceglie di stare nella merda, deve continuare a vivere nella merda. Senza nulla a pretendere», commenta un grillino. «Vorrei solo sapere dagli elettori che hanno votato pd e forza Italia, ma dove vivono? E se guardano al futuro o gli piace rimanere mediocri?», dice un altro.
Siamo sulla pagina Fb del M5S e si commenta il risultato pessimo del Movimento, introdotto da un’analisi del parlamentare Francesco D’Uva che fa sorridere un poco gli stessi militanti: «In Abruzzo ci saremmo aspettati di più anche se i numeri ci dicono che non abbiamo perso…».
Non abbiamo perso, dice, e incassa qualche commento ironico dai suoi stessi sostenitori: «Noi accettiamo sempre il verdetto delle urne, non siamo il Pd che dice che gli elettori sbagliano a votare…». In realtà i grillini sembrano avercela con la linea troppo “soft” di Di Maio con la Lega. «Stiamo regalando l’Italia alla lega porca miseri questa è la verità…», scrive un altro, ma intanto il tema resta quello degli elettori abruzzesi che non hanno “saputo” votare: «Ricordate che il popolo scelse Barabba al posto di Cristo quindi…», «Se non votate a favore del processo a salvini perderete molti altri voti…», spiega ancora un altro. «Non fate più donazioni, tenetevi i soldi per voi», suggerisce Vincenzo. «Le autombulanze che avete donato tornino indietro», «In quella regione devono morire di fame, con tutto quello che i 5 Stelle stanno cercando di fare per loro», esagera un altro.
Il parlamentare che modera il dibattto, D’Uva, fa delle riflessioni amare: «In pochi mesi di governo il MoVimento ha ottenuto importanti risultati per i cittadini. Penso a Quota 100, Reddito di Cittadinanza, taglio dei vitalizi, Spazzacorrotti, lotta al precariato, stop alle delocalizzazioni, fine alla pubblicità del gioco d’azzardo ecc ecc. Tante cose. E non ci siamo mai fermati un attimo a spiegare bene tutto quello che siamo riusciti a fare per i cittadini. Perché con impegno e sacrificio, dopo ogni singolo provvedimento portato a casa, ci siamo sempre buttati a capofitto per approvarne uno nuovo. Ad esempio nelle prossime settimane taglieremo il numero dei parlamentari, poi lo stipendio di tutti i parlamentari e stiamo lavorando a una legge sul salario minimo.
Abbiamo forse la “colpa” di star facendo tanto in poco tempo? Ovviamente ci rifletteremo…».
Il problema è la narrazione, dunque, come ai tempi di Renzi, che non si capacitava di come gli elettori non capissero le sue straordinarie qualità di governo…