Calenda nostalgico della Rai renziana: “Povera Patria fa pessima propaganda”
Non è piaciuto a Carlo Calenda il modo in cui è stato trattato alla trasmissione Povera Patria, condotta su Rai2 in seconda serata da Annalisa Bruchi.
E così l’ex ministro, promotore di “Siamo europei”, ha bollato come troppo sovranista il talk show di Raidue: “Ieri sono stato a #poverapatria. Conoscevo Annalisa Bruchi come una giornalista corretta. Mi hanno spostato un’ora e dieci dopo l’orario previsto senza dirlo. Intervista di 10 minuti. Prima una parata di sovranismo delirante. Questo non è servizio pubblico ma pessima propaganda”.
Ospiti della seconda puntata di Povera Patria oltre a Calenda erano Gianluigi Paragone (M5S), Claudio Borghi (Lega) e Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Sacro Cuore di Milano. L’intervista finale di Aldo Cazzullo è stata con Giampaolo Pansa. Annalisa Bruchi, che ha cominciato proprio in era renziana a condurre sulla seconda rete un talk show, sempre con Cazzullo, è ora affiancata ancora da Aldo Cazzullo on l’aggiunta di Alessandro Giuli. Un capolavoro di equilibrismo politico. Probabilmente proprio la presenza di quest’ultimo giornalista, dichiaratamente di destra, consente a Calenda di tessere la tela della polemica. E’ stato proprio un servizio di Giuli sul signoraggio andato in onda durante la puntata d’esordio della trasmissione a destare polemiche e critiche dopo le quali si era mosso anche il garante Agcom. Il programma è stato difeso da Carlo Freccero, che si è fatto scudo dello share di 5.9 punti conquistato nella prima puntata.