Bologna, Parma e Modena: dalla rossa Emilia Romagna nuove minacce a Salvini

23 Feb 2019 16:51 - di Giovanni Pasero

Prima Bologna, poi Parma, quindi Modena. Nella rossa Emilia Romagna il bersaglio è sempre lo stesso: Matteo Salvini. «Imbecilli all’opera a Modena, per loro preparo una denuncia e un sorriso! Vado avanti come un treno». Così il leader della Lega sulla sua pagina Facebook commenta l’ennesima inquietante minaccia comparsa nella regione dove con più frequenza spuntano messaggi di morte. La segnalazione stavolta arriva da Modena, dove è apparsa la scritta «Salvini muori male», firmata dalla A cerchiata degli anarchici.

Le scritte a Parma contro Salvini

La scritta è stata scoperta all’indomani di un altro messaggio minatorio (da Parma) nei confronti del ministro dell’Interno.  Scritte e minacce a Salvini, che il leader della Lega ha commentato anche in un’intervista a un’emittente locale: «Scritte che dispiacciono, in varie zone d’Italia, non solo a Parma, ci sono. Ho due figli, navigano in rete e sicuramente non si divertono. Sto lavorando per l’Italia, non mi spavento e vado avanti. Da Parma tanti attestati di sostegno, fiducia e affetto».

Quella lettera minacciosa da Bologna

Tre mesi fa, i messaggi minatori sono invece arrivati via posta. Stavolta da Bologna. «Letterina di minacce, soprattutto alla grammatica italiana. Arrivata al Ministero…». Lo aveva denunciato in un post su Facebook il ministro dell’Interno, mostrando una foto. In un italiano stentato si legge: ci sono «tre albanesi puntati su di te, sarai giustiziato». Il vicepremier, comunque, non si è spaventato neanche in quell’occasione, commentando laconico. «Si tira dritto, baci e abbracci!»

Salvini ha contato oltre cento messaggi di morte

Alla fine del 2018 Salvini nel corso di una diretta Facebook aveva raccontato: «Ho ricevuto più di cento minacce di morte. Lettere con proiettili, insulti, bugie, diffamazioni, invenzioni. Se i miei figli non mi conoscessero per quello che sono e mi conoscessero attraverso giornali e televisioni sarei il diavolo».

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