Biancaneve vince gli ascolti in prima serata. I fratelli Grimm si ispirarono a una leggenda italiana?

26 Dic 2018 13:30 - di Antonio Pannullo

I vecchi miti non muoiono mai. Il classico Disney, il primo lungometraggio d’animazione realizzato dal papà di Topolino nel 1937, ha conquistato gli ascolti della prima serata di ieri. Biancaneve e i sette nani, mandato in onda da Rai1, ha ottenuto infatti 4.644.000 telespettatori e il 21,4% di share. Su Canale 5 il film Miracolo nella 34a strada ha totalizzato 2.091.000 telespettatori e il 10,9% di share, mentre Rai2 che trasmetteva Unici – Non Stop – La stagione dei talenti è stata vista da 1.226.000 telespettatori pari a uno share del 6,2%. Biancaneve e i sette nani è una fiaba scritta nel 1812 dai fratelli Grimm, tedeschi, e nel corso del tempo ha subito numerosi varianti. La fiaba è ambientata in Franconia, c’è una suggestiva teoria secondo la quale il personaggio di Biancaneve sarebbe stato ispirato da una storia proveniente dalle Dolomiti, e precisamente dalla provincia di Belluno. La tesi ha suscitato clamore, tanto che il quotidiano The Independent nel 2002 vi dedicò un articolo. Insomma, a parte le varianti della favola, tra cui il pettine avvelenato anziché la mela e la sorte incerta della strega cattiva, Biancaneve e i sette nani non erano tedeschi, ma italiani delle Dolomiti, terra di miniere di ferro. La leggenda – pagana – dice che una giovane ragazza sarebbe stata mandata nel ventre della miniera che si stava esaurendo per trasmettere le energie vitali alla Madre Terra. E i minatori dovevano essere di bassa statura per adattarsi ai bassi cunicoli. Secondo altri, Biancaneve è realmente esistita, e sarebbe stata Maria Sophia Margaretha Catharina von Erthal, figlia di un importante magistrato, che davvero rimase orfana in tenera età e il cui padre si sarebbe risposato. E veramente la giovane scappò di casa e vagò nei boschi, adattandosi a vivere in villaggi minerari, dove effettivamente vivevano e lavoravano persone di statura molto bassa e addirittura bambini. La ragazza morì poi di vaiolo, esasperando l’avversione della popolazione per la matrigna. Da queste storie i fratelli Grimm avrebbero tratto le notizie per raccontare la fiaba. Tra l’altro oggi al castello dei von Erthal c’è in mostra uno specchio parlante, un giocatolo acustico in voga nel Settecento, che il padre di Biancaneve avrebbe regalato alla moglie, ossia alla matrigna. Ecco spiegato lo specchio magico. Un’altra teoria vuole Biancaneve belga: forse era Margeretha von Waldeck, nata a Bruxelles nel 1533. Secondo questa teoria Biancaneve era la spasimante di Filippo II di Spagna, ma fu uccisa con il veleno a 21 anni dalla polizia segreta del re, perché a quel tempo i matrimoni erano combinati dalle case regnanti. Nella favola di Walt Disney tutto finisce bene, ma la realtà è sempre diversa, e nel caso di Biancaneve probabilmente non si conoscerà mai.

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