Il cardinale Sarah si smarca dal Papa: “La comunione in mano? Un favore ai satanisti”

28 Feb 2018 15:44 - di Redazione

Benedetto XVI «negli ultimi anni del suo pontificato volle distribuire l’Eucaristia in bocca e in ginocchio».  Lo ricorda il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Il porporato guineano, nominato cardinale proprio da Ratzinger, ha duramente criticato la pratica di ricevere la comunione in mano senza inginocchiarsi. Quella che è ormai una prassi invalsa tra i cattolici e che Papa Francesco non ha mai osteggiato.

Il cardinale Sarah preoccupato dalla deriva della chiesa

Sarah lo scrive nella prefazione al libro di don Federico Bortoli «La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali» (Edizioni Cantagalli), in cui denuncia un attacco diabolico multiplo all’Eucaristia. Il cardinale africano ha evidenziato come il «più insidioso attacco diabolico consista nel cercare di spegnere la fede nell’Eucaristia, seminando errori e favorendo un modo non confacente di riceverla». Poi l’ammonimento: «Che nessun sacerdote osi pretendere di imporre la propria autorità su questa questione rifiutando o maltrattando coloro che desiderano ricevere la Comunione in ginocchio e sulla lingua: veniamo come i bambini e riceviamo umilmente in ginocchio e sulla lingua il Corpo di Cristo», ha esortato.

Gli screzi del cardinale Sarah con Papa Francesco

Il cardinale Sarah, considerato come una spina nel fianco dei liberal cattolici è anche uno dei porporati meno amati da Papa Francesco. Sarah è uno degli uomini più critici della deriva presa dalla chiesa occidentale.  «La cultura occidentale – ha scritto il cardinale africano sulla rivista Vita e Pensiero – si è progressivamente organizzata come se Dio non esistesse: molti oggi hanno deciso di fare a meno di Dio. Come afferma Nietzsche, per molti, in occidente, Dio è morto. E siamo noi ad averlo ucciso, noi siamo i suoi assassini e le nostre chiese sono le cripte e le tombe di Dio. Un buon numero di fedeli non le frequentano più, non vanno più in chiesa, per evitare di sentire la putrefazione di Dio; ma così facendo, l’uomo non sa più né chi sia né dove vada: vi è una sorta di ritorno al paganesimo e all’idolatria; la scienza, la tecnologia, il denaro, il potere, il successo, la libertà a oltranza, i piaceri senza limiti sono, oggi, i nostri dei».

 

Commenti

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  • Paolo 25 Marzo 2018

    c’è ancora un vero Vescovo in Vaticano. I cattolici preghino per il Cardinal SaraH