Influenza, dagli Usa arriva un vaccino spray da auto-somministrarsi a casa

18 Gen 2018 13:00 - di Redazione

L’influenza che sta costringendo al letto milioni di italiani e milioni e milioni di malata nel mondo, potrebbe avere le ore contate. O almeno è quello di cui è convinto un team di ricercatori californiani al lavoro su un “super vaccino spray”, attivo quanto comodo da autosomministrarsi, contro i mali invernali, che si potrà assumere come uno spray nasale a casa, invece di sottoporsi alla classica iniezione dal medico.

Influenza, in arrivo dall’Ucla un potente vaccino spray

Proprio così: e visto che anche Oltreoceano si  stanno facendo i conti con l’influenza – basti pensare che, secondo le stime federali, più di 700.000 americani sono stati ricoverati in ospedale a causa di malattie associate all’influenza durante la stagione 2014-15, una delle più violente anche in Italia, simile a quella attuale – il nuovo approccio sviluppato dall’equipe dell’Università della California a Los Angeles (Ucla) potrebbe aiutare a ridurre di molto, in futuro, queste cifre. Gli scienziati hanno utilizzato la genomica per identificare ed eliminare i meccanismi di difesa del virus, arrivando a sviluppare un candidato vaccino – che dunque deve ancora essere sottoposto a valutazione e approvazione da parte della Fda – sicuro e altamente efficace contro l’influenza, per ora su modello animale. Nel nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science, il virus influenzale ingegnerizzato ha infatti indotto una forte risposta immunitaria negli animali. «Le mutazioni dei virus influenzali sono imprevedibili e per questo gli attuali vaccini possono non fornire una protezione efficace», ammette Ren Sun, professore di farmacologia molecolare alla David Geffen School of Medicine della Ucla, e autore senior dello studio. «Le precedenti pandemie e le recenti epidemie di influenza aviaria evidenziano la necessità di sviluppare vaccini che offrano una protezione più ampia e più efficace».

Come uno spray nasale, ma potente come l’immunizzazione

Punto di partenza per lo sviluppo del nuovo vaccino, lo studio delle interazioni tra il virus e gli interferoni, proteine fondamentali per la risposta immunitaria del nostro organismo. Gli interferoni hanno due funzioni principali: una è la difesa di “prima linea” messa in campo per uccidere rapidamente i virus invasori; la seconda è il coordinamento delle risposte immunitarie adattive, che forniscono una protezione duratura contro il virus. Quest’ultima è alla base della vaccinazione. «Se i virus non stimolano gli interferoni, non vengono uccisi dalla difesa di prima linea e, senza gli interferoni, anche la risposta immunitaria adattativa è limitata», spiega Sun. E i virus, molto intelligenti, «hanno sviluppato la loro strategia per eludere le proteine e limitare la produzione di interferoni da parte degli organismi ospiti».

Uno studio, 4 anni di ricerche e sperimentazioni

Il team californiano ha trascorso gli ultimi quattro anni a cercare nel genoma del virus dell’influenza le sue proprietà anti-interferone. Dopo aver definito la funzione di ogni amminoacido nel genoma, sono riusciti a disattivare le sequenze che impedivano l’induzione di interferoni. «Disabilitando questa funzione di “evasione” dagli interferoni, il virus ingegnerizzato si indebolisce una volta che si trova nel suo ospite – spiega Yushen Du, primo autore dello studio –. E allo stesso tempo, proprio grazie alla stimolazione dell’interferone, il virus ingegnerizzato genera risposte immunitarie molto forti». Sebbene altri ricercatori siano già arrivati a disattivare sequenze genetiche che bloccano l’interferone, gli scienziati dell’Ucla sono stati i primi a identificare ed eliminare sistematicamente più siti di “evasione”. Ora hanno pianificano di testare il vaccino negli animali contro due ceppi di influenza, prima di passare ai test sull’uomo. Ma una volta proseguita la sperimentazione, sono certi che questo sistema potrebbe essere applicato allo sviluppo di vaccini contro un’ampia gamma di virus. L’influenza, e le sue varie diramazioni virali, potrebbero avere le ore contate…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *