Morte di Martina Rossi, a processo i compagni di stanza. Un video li inguaia

28 Nov 2017 19:21 - di Redazione

Sono stati rinviati a giudizio per la morte di Martina Rossi, avvenuta nell’estate di sei anni fa durante una vacanza in Spagna, i due giovani aretini Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, rispettivamente di 25 e 26 anni, entrambi residenti a Castiglion Fibocchi (Arezzo). Dovranno rispondere del reato di morte in conseguenza di tentata violenza sessuale. Il processo inizierà davanti al Tribunale di Arezzo il 13 febbraio 2018. Il Gup del Tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del procuratore capo Roberto Rossi e dei legali di parte civile. L’ordinanza è stata emessa oggi nel tardo pomeriggio al termine della camera di consiglio. Per l’accusa la ventenne di Genova cadde dal balcone del sesto piano dell’hotel Sant’Ana di Palma di Maiorca il 3 agosto 2011 nel tentativo di sfuggire allo stupro da parte dei due giovani indagati.

Il video choc che incastra gli imputati

A incastrarli c’è un video choc, che li riprende, a loro insaputa, nella sala di attesa della procura di Genova prima di essere ascoltati come testimoni, sei mesi dopo. Le immagini mostrano i due ragazzi seduti sulle poltroncine che si accordano su cosa dire agli inquirenti: «Digli che non hai sentito… magari che hai sentito un tonfo e poi hai visto una figura buttarsi di sotto». I due poi verranno divisi, ma continueranno a inviarsi sms anche durante l’interrogatorio. Scrive Alessandro a Luca: «Digli che nel letto eri terrorizzato. Combacia tutto, tranquillo. Diglielo che eravamo sul terrazzo. Che siamo rientrati e che ti sei addormentato, che non hai capito, ha cominciato a urlare che era impazzita…».  Poi l’agghiacciante: «Stai tranquillo, non parlano di violenza sessuale». In un momento in cui, allo stupro non aveva ancora accennato nessuno.

Il padre di Martina: “Non poteva essersi suicidata”

Secondo il procuratore di Arezzo, la ventenne genovese, proprio mentre scavalcava il balcone per fuggire, perse la presa sulla ringhiera e precipitò con un urlo che in tanti dentro l’hotel spagnolo avrebbero sentito. Al termine dell’udienza i genitori di Martina Rossi, che erano presenti, sono apparsi soddisfatti del rinvio a giudizio, in quanto hanno sempre chiesto un processo. Bruno Rossi, padre della giovane genovese, infatti, ha sempre ripetuto che «mai e poi mai» la figlia si sarebbe suicidata.

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