Bassetti (Cei) bacchetta tutti: «Su bioetica e migranti occorre coerenza».

30 Lug 2017 12:50 - di Redazione

«Non sono un politico e la Chiesa non è certo un partito e soprattutto, come ha ammonito Papa Francesco, non deve mai essere ossessionata dal potere». Ma «oggi i cattolici chiedono di contare di più in politica». È quanto afferma il cardinale Gualtiero Bassetti neo-presidente della Cei (la Conferenza dei vescovi italiani) in un”intervista rilasciata a Repubblica. A giudizio del cardinale, il dibattito sul rapporto tra politica e organizzazione ecclesiastica «ci sono due equivoci di fondo»: il primo riguarda la presenza dei cattolici sulla scena politica. «Dall’Unità d’Italia a oggi – spiega Bassetti -, i cattolici hanno fatto politica in modi diversi e non solo attraverso la Dc». Il bisogno di «una nuova rappresentanza del mondo cattolico», per il presidente della Cei, è oggi un’«aspettativa» molto sentita.

Bassetti: «Sulla cultura della vita cortocircuito destra-sinistra»

Il «secondo equivoco», invece, riguarda «la visibilità nella società». Sebbene «la Chiesa italiana, nonostante non sia più quella di un tempo», premette il cardinal Bassetti,  è ancora una «Chiesa viva e radicata sul territorio»: parrocchie, oratori, movimenti, scuole e asili, mense dei poveri, Caritas. «Semmai – lamenta il presidente della Cei – tutte queste attività del mondo cattolico non sono visibili nei media». Monsignor Bassetti entra anche nei temi più “caldi” del dibattito politico italiano, in particolare «bioetica» e «migrazioni» denunciando quello che definisce il «corto circuito destra-sinistra» che non permette di capire che «al centro di entrambi i temi, bioetica e migrazioni, rimane sempre l’uomo, la dignità della persona umana». Da qui un richiamo a destra e sinistra ad una maggiore coerenza rispetto ai valori di fondo: «Non si può difendere la vita nascente – ricorda – e poi sviluppare un sentimento xenofobo verso gli stranieri; oppure farsi paladini dell’accoglienza dei migranti e poi promuovere l’utero in affitto. Bisogna difendere sempre la cultura della vita».

«I poveri vera emergenza nazionale»

Quanto alla società italiana, il cardinal Bassetti non ha dubbi: «Sono i nostri poveri la vera emergenza nazionale». Ragione per cui, «non posso non essere preoccupato di fronte agli otto milioni di poveri descritti dall’Istat, la metà dei quali non sa di cosa vivere: sono giovani, donne, coppie, cinquantenni che hanno perso il lavoro e sono stati scartati dal sistema produttivo». Ed un’emergenza da affrontare sviluppando una «visione» su tre «grandi priorità irrinunciabili», cioè «lavoro, famiglia, migranti». Un’ultima considerazione Bassetti la dedica al Mezzogiorno. Bisogna – è il suo sprone – avere «la forza, il coraggio e le idee per rimettere a tema l’Italia tutta intera, partendo da un Sud martoriato e dimenticato».

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