A 150 anni dalla nascita si celebra la grandezza di Pirandello. E inizia la festa

28 Giu 2017 11:00 - di Guglielmo Federici

Festa di compleanno per Pirandello: aprono i battenti la casa museo di Agrigento – Il Caos – ma anche la “Casa isprata”, l’abitazione che Luigi Pirandello aveva a Roma in via Antonio Bosio 13/b, nel quartiere nomentano. In suo onore per tutto il pomeriggio del 28 giugno si protrà assistere a performance teatrali, proiezioni e interventi multimediali, fino a tarda serata. L’evento è stato frutto di un tam tam su Facebook, dove l’Istituto di studi pirandelliani ha chiamato a raccolta gli appassionati della grande letteratura e della grande drammaturgia.  La Casa Ispirata – ultima dimora abitata dal grande agrigentino – per il pubblico riserverà un susseguirsi di voci, proiezioni, letture, performance musicali e movimenti coreutici che sveleranno gli aspetti più nascosti di Pirandello, autore tra i più moderni, amati e rappresentati in Italia e nel mondo. Ai visitatori sarà possibile accedere alla Casa in gruppi di 30 persone per scoprire i luoghi dove il Maestro – che fu Accademico d’Italia e vincitore del premio Nobel nel ’34 – visse e lavorò. Dopo il tramonto, verrà poi dato spazio alle suggestive e intense Ombre Pirandelliane, progetto di videomapping (a cura di Luca Ruzza e della cattedra di Scenografia virtuale alla Sapienza, in collaborazione con Antonella Ottai) nell’ambito del quale, proprio sulla facciata dell’edificio, come in un libro illustrato, saranno proiettati con proiezioni digitali in 3D numerosi appunti, ritratti dello scrittore, stesure dattilo e manoscritte di opere celebri, bozze corrette annotate dei Sei personaggi in cerca d’autore, e anche copertine disegnate dallo stesso Pirandello. 

studio-romano-di-pirandello

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Entrare in questa fascinosa casa Biblioteca carica di libri di via Bosio è già una festa per gli occhi: significa avvicinarsi alle varie tappe artistiche che hanno scandito la  vita di Pirandello. Qui negli anni 1913-1918 Pirandello aveva abitato insieme alla sua famiglia. Dal 1933 al 1936 vi abitò da solo, occupando i locali tuttora conservati integri all’ultimo piano; nella stanza attigua al suo appartamento viveva il suo autista-factotum Francesco Armellini, mentre al piano inferiore abitava il figlio Stefano con la famiglia. In questa casa nel 1934 Luigi Pirandello ricevette la notizia del conferimento del Premio Nobel. Digitando  www.studio di luigi pirandello.it si possono consultare documenti, lettere, dizionari, testi di filologia dei tempi degli studi in Germania, appunti e disegni, i libri più amati, sui quali usava mettere delle copertine da lui stesso disegnate. Dal sito si possono consultare gli archivi ma più interessante certamente è recarsi in loco. C’è il suo ultimo letto, semplice, di ferro battuto, scrivania, macchina da scrivere, quadri. Gli studenti troveranno vere e propri “chicche” per ricostruire pagine di storia letteraria, anche attraverso i rapporti tra Pirandello a altri scrittori. Degne di nota le dediche che grandi autori hanno apposto ai loro romanzi donati allo scrittore, da quella di Bontempelli e quella di Italo Svevo e Sibilla Aleramo.

 

Pirandello: un libro di 632 fotografie

Un’immersione fotografica a tutto campo nella sfera privata e professionale di uno degli autori più importanti espressi dal nostro teatro e dalla nostra letteratura: in occasione del 150esimo anniversario dalla nascita di Luigi Pirandello, arriva in libreria con La Nave di Teseo il libro I Pirandello – La famiglia e l’epoca per immagini, che raccoglie gli studi e le indagini svolti dai curatori Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla negli ultimi 20 anni in tutto il mondo, cercando fotografie e documenti in archivi pubblici e privati. Sono 632 le foto pubblicate nel volume, una vera e propria miniera inesauribile di informazioni e suggestioni che costruisce per il lettore un racconto emozionante e rivelatore di tutta un’epoca

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