Il Papa corregge Radio Maria: “Non usate il nome di Dio per spaventare”

13 Nov 2016 11:43 - di Laura Ferrari

Nel giorno di chiusura del Giubileo, Papa Francesco interviene, pur non citando direttamente nessuno, sulla questione sollevata da un teologo di Radio Maria sul terremoto come castigo divino. «Apriamo gli occhi a Dio – dice il papa nella sua omelia – purificando la vista del cuore dalle rappresentazioni ingannevoli e paurose, dal Dio della potenza e dei castighi, proiezione della superbia e del timore umani. Guardiamo con fiducia al Dio della misericordia, con la certezza che «la carità non avrà mai fine», dice Bergoglio nell’omelia domenicale.

Il Papa non cita Radio Maria ma “chi usa il nome di Dio per spaventare”

Papa Francesco in occasione del Giubileo delle persone socialmente escluse, osserva che «Gesù ci esorta a non lasciarci ingannare dai predicatori apocalittici. Chi segue Gesù non presta ascolto ai profeti di sventura, alle vanità degli oroscopi, alle prediche e predizioni che ingenerano paure, distraendo da ciò che conta». «Tra le tante voci che si sentono– prosegue il pontefice – il Signore invita a distinguere ciò che viene da Lui e ciò che viene dallo spirito falso. È importante: distinguere l’invito sapiente che Dio ci rivolge ogni giorno dal clamore di chi si serve del nome di Dio per spaventare, alimentare divisioni e paure». Gesù invita fermamente a non avere paura di fronte agli sconvolgimenti di ogni epoca, nemmeno di fronte alle prove più gravi e ingiuste che capitano ai suoi discepoli».

Il teologo di Radio Maria e il sisma come “castigo divino”

Nella registrazione della trasmissione, andata in onda su Radio Maria domenica 30 ottobre, si sente dire da padre Giovanni
Cavalcoli: «Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, sono il castigo del peccato originale, anche se la parola non piace… Arrivo al dunque, castigo divino. Queste offese alla famiglia e alla dignità del matrimonio, le stesse unioni civili. Chiamiamolo castigo divino». Dieci giorni dopo la messa in onda, in seguito alle polemiche sollevate, la redazione di Radio Maria ha sospeso il teologo dall’emittente, precisando che «le espressioni riportate sono di un conduttore esterno, fatte a titolo personale, che non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo».

 

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