La Cassazione assesta un colpo a Renzi: per gli statali vale l’art.18

9 Giu 2016 19:21 - di Redazione

La Cassazione assesta un colpo a Renzi e al suo Jobs act. Perché  l’art. 18 c’è ancora. E vale. Il licenziamento del personale del pubblico impiego infatti non può essere disciplinato dalla ‘legge Fornero’, bensì dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. La sentenza della Corte di Cassazione arriva “all’esito di una approfondita e condivisa riflessione”. E perciò, con la sentenza n. 11868 della Sezione Lavoro la Cassazione interviene quindi su una questione da tempo dibattuta su cui ci sono state anche sentenze di diverso orientamento ma il governo, con il ministro della P.A. Marianna Madia, ha sempre tenuto a precisare come l’articolo 18 per gli statali non è stato cambiato né dalla legge Fornero, prima, né dal Jobs act, dopo. Per il pubblico impiego le garanzie sarebbero quindi intatte, con la reintegra in caso di licenziamento senza giusta causa. Un trattamento diverso rispetto ai lavoratori privati, sostiene il ministero, perché è diversa la natura del datore di lavoro. Per mettere fine a possibili diverse interpretazioni il governo resta dell’idea di intervenire, sembrerebbe, con una norma che chiarisca l’esclusione dei dipendenti pubblici dalle nuove regole. La precisazione dovrebbe trovare spazio nel testo unico del pubblico impiego, in attuazione della riforma della P.A. Un impegno in questo senso era stato preso alla fine dello scorso anno da Madia, dopo una sentenza della stessa Cassazione che allora, però, sembrava dire il contrario, ovvero che le modifiche della Fornero valevano anche per gli statali. Ora tutto sia riallinea.

 

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