La guerra dei bar di piazza San Marco contro i gabbiani: si tenta di tutto

4 Mag 2016 12:00 - di Giulia Melodia

È ormai quasi un anno che turisti e veneziani doc non fanno altro che provare di tutto contro i continui assalti dei gabbiani ai tavolini dei bar di piazza San Marco: palloncini, bombe d’acqua, spray repellenti e disperate mani agitate al vento. Più che mai in questi ultimi giorni, poi, i caffè dell’imponente salotto all’aperto della Laguna hanno dichiarato guerra – e senza esclusione di colpi – ai volatili che da troppo sferrano fastidiosissimi agguati improvvisi a clienti e camerieri in difficoltà. Una situazione che farebbe gongolare il lungimirante Hitchicock de Gli uccelli se ancora fosse in vita…

La guerra di Venezia ai gabbiani di Piazza San Marco

“Esperto di gabbiani cercasi disperatamente”: è questo, allora, l’ultimo disperato appello lanciato dall‘Associazione Piazza San Marco che da oltre un anno sta conducendo – con buona pace degli animalisti – un’aspra battaglia, fino ad oggi infruttuosa, indirizzata a risolvere il problema dei pennuti che si avventano senza tanti complimenti sui tavolini all’aperto appena vengono servite le pietanze. Per ora la guerra ai gabbiani dei caffè storici della Piazza, il Florian da un lato, e il Quadri dall’altro, come riporta tra gli altri il Corriere del Veneto, non ha sortito l’effetto sperato. «Gli attacchi dei gabbiani sono un problema anche sotto il punto di vista della sicurezza, fanno paura – racconta Renato Costantini, direttore del Florian – e per questo abbiamo iniziato a sperimentare dei sistemi per coprire gli snack fino al tavolo. I prototipi in plastica erano poco pratici, il cliente non sapeva dove metterli, ora ci riproviamo con il cartone».

Venezia, la guerra ai gabbiani? Disperata quanto ingegnosa

Una “guerra” che – tra agognate tregue momentanee e assalti in piena regola di truppe di pennuti pronti all’atterraggio strategico su tavolini imbanditi – ognuno “combatte” con sistemi fai da te: il Quadri, che in passato ha provato a sistemare dei palloncini per spaventare i volatoli, ora ha optato per gli spruzzini ad acqua. In cantiere c’è anche l’idea di diffondere nell’aria delle essenze che fungano da repellenti per i gabbiani, ma la piazza è grande e le sostanze rischiano di disperdersi nell’aria. L’anno scorso, all’apice della frustrazione e della creatività, si era tentato addirittura con i dissuasori sonori per riprodurre i versi di un rapace ma, anche in questo caso, i gabbiani non si erano fatti intimorire. Ma la resa – nonostante gli insuccessi fin qui accusati – è ben lontana dall’essere dichiarata. Anzi…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *