Lutto nelle università italiane. Lo strazio dei parenti delle ragazze

21 Mar 2016 19:23 - di Redazione

Un giorno molto triste per l’Italia. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un pensiero alle vittime dell’incidente avvenuto in Spagna mentre il presidente del Consiglio Renzi ha interrotto gli impegni di routine per recarsi a Tortosa, in Catalogna, dove ha incontrato i familiari delle ragazze rimaste uccise. Alle famiglie, assistite dall’unità di crisi della Farnesina e dall’ambasciata italiana in Spagna, ha portato “l’affetto e la commozione di tutti gli italiani”. E sono ore di lutto nelle università italiane e nelle città delle studentesse perite nell’incidente causato da un colpo di sonno dell’autista. Quest’ultimo, indagato per “imprudenza” secondo il codice spagnolo, secondo quanto riporta un quotidiano spagnolo, ai soccorritori avrebbe detto solo poche parole: “Lo siento, me he dormido”, ‘Mi dispiace, mi sono addormentato’. E proprio per prevenire queste “imprudenze” esiste un regolamento europeo che detta le condizioni del trasporto su strada nell’Unione: mai più di 9 ore di seguito alla guida e almeno 11 ore di riposo consecutive nell’arco di 24 ore, nessuna possibilità per le imprese di prevedere premi o aumenti di stipendio in base alle distanze percorse dai conducenti, responsabilità degli autisti estesa alle imprese in caso di incidenti o violazioni alle norme.

“Li abbiamo mandati là perché avessero un’opportunità di vita. Che tornino così è una cosa tremenda”, commenta commosso Paolo Comanducci, rettore dell’Università di Genova, ricordando Francesca Bonello. Il rettore dell’Università di Udine, Alberto Felice De Toni, annuncia  che ”a Elisa Valent e agli altri studenti di varie nazionalità vittime di questo incidente vorrei dedicare qualcosa di significativo, perché rappresentano la voglia di costruire oggi una nuova Europa basata non solo sulla moneta, ma anche sulla conoscenza, la cultura, la diversità e l’integrazione”. Sospese le lezioni del quinto anno alla facoltà di Medicina di Medicina della Sapienza. Sono pochi i familiari che ce la fanno a parlare: “Elisa era una ragazza piena di vita, entusiasmo, era stupenda, solare. A ottobre si sarebbe laureata, voleva da sempre diventare un chirurgo”, racconta la sorella Elisa Scarascia Mugnozza, mentre non ce la fa a dire nulla Marta, la sorella di Francesca Bonelli: “Adesso non è il momento di parlare. Adesso è solo il momento del dolore”. Si disperano i nonni di Lucrezia Borghi: “Sapevamo che per Pasqua sarebbe tornata a casa, invece non tornerà più. Siamo disperati”. Annalisa Riba, la studentessa torinese rimasta ferita, dovrà essere operata per una lesione alla cervicale. “Non sa nulla delle sue amiche morte – dice la mamma – e per ora è immobilizzata. Le parleremo dopo l’intervento”.

 

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