Indagati Carboni e Mureddu, i “consiglieri” di papà Boschi su Etruria

10 Mar 2016 14:13 - di Redazione

Il faccendiere Flavio Carboni è indagato dalla procura di Arezzo per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. È quanto si apprende dagli ambienti vicini a palazzo di giustizia dopo le perquisizioni compiute oggi dalla Guardia di finanza di Arezzo in varie regioni italiane. Con lui risulterebbe indagato anche l’imprenditore Valeriano Mureddu, da tempo considerato vicino a Carboni e il cui nome era emerso anche nel corso dell’inchiesta su Banca Etruria.  Secondo quanto appreso, Carboni sarebbe al centro di un’organizzazione che riciclava denaro prevalentemente provento di evasione fiscale per l’acquisizione di grosse aziende in crisi.

I legami tra Flavio Carboni e papà Boschi

Flavio Carboni, in un’intervista a Libero, qualche settimana fa aveva raccontato dei suoi rapporti con Pier Luigi Boschi, Tiziano Renzi e l’amico Valeriano Mureddu, imprenditore di origini sarde (anch’egli indagato), cresciuto a pochi passi da casa Renzi a Rignano sull’Arno e poi stabilitosi ad Arezzo. Nell’estate del 2014, infatti, si sarebbe tenuto a Roma un summit tra Mureddu e il padre della Boschi a cui avrebbe partecipato anche Lorenzo Rosi, ex presidente di Banca Etruria, con lo scopo di trovare un nuovo direttore generale e nuovi patner esteri per ripianare il buco della banca. «Ma non ho partecipato a quelle riunioni, non avrei portato nessun contributo e allora ho lasciato che parlassero loro. Io gli ho messo a disposizione l’ufficio… La mia era veramente solo ospitalità»,precisa Carboni, già coinvolto nell’inchiesta sulla morte di Guido Calvi e nel processo sulla P3. Carboni aveva confermato anche al Fatto Quotidiano di aver incontrato per bene tre volte il papà della Boschi e di avergli fatto il nome di Fabio Arpe, fratello di Matteo Arpe, come direttore generale per la sua banca. Pier Luigi Boschi, poi, sarebbe intervenuto attivamente cercando di inserire sull’assetto bancario cercando di inserire l’amico comune Mureddu che diventa di fatto l’intermediario di tutta l’operazione.

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