«Glielo misi in quel posto». Il triste scoop del Fatto sul Berlusconi sodomizzato

4 Lug 2015 12:37 - di Redazione

«Lo misi in quel posto a Berlusconi e lui mi disse: sì, ma fai piano…». In Italia esiste un garante della Privacy, un codice della Privacy, una lunga serie di leggi e di codici deontologici che inchiodano enti, giornalisti e comuni cittadini al rispetto della Privacy. Poi c’è Berlusconi, per il quale l’intimità è un concetto relativo anche sotto alle lenzuola, dove qualsiasi posizione assuma, da mandingo scopatore, mandrillo guardone o regista e coreaografo del kamasutra da salotto, diventa di interesse pubblico, soprattutto per alcuni giornali che ancora cavalcano gli scandali del bunga bunga e delle olgettine a seguito di inchieste che si prolungano ormai all’infinito. E che forse seguiranno Berlusconi anche nella tomba, dove pure qualcuno proverà a capire chi c’è con lui e cosa succede.

Come fa sesso Berlusconi?

La domanda sorge spontanea: riportare su un giornale stralci di un diario in cui una testimone, Iris Berardi, racconta di come ha sodomizzato un uomo – prima ancora che si accerti il reato – è giusto, utile, doveroso e corretto ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca? Per Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, evidentemente sì, altrimenti non si spiegherebbe quel lungo articolo con il quale si riportano dettagli da youporn su un evento collaterale all’inchiesta sulle presunte pressioni di Berlusconi nei confronti delle olgettine per farle “defilare” – corrompendole – dal processo Ruby. Prima di essere accusati di berlusconismo sessuale o di bungabunghismo giornalistico, va premesso che l’inchiesta – Ruby ter – esiste, perché si indaga anche su quella olgettina che sostiene di essere stata coinvolta nella orge quando era minorenne: è doveroso darne conto, come è giusto capire se l’ex premier abbia commesso reati. Ma è anche giusto che quelle testimonianze, tutte da verificare, siano prese con le molle dai media, per non ripetere figuracce passate di altri conduttori famosi: ricordate la Bonev che da Santoro diede della lesbica alla Pascale e ora si ritrova a processo per stalking? E le confessioni di Nadia Macrì?.

Le confessioni hard

«Io nella mia pur breve vita non mi sono mai fatta mancare nulla. Ho avuto tutti i vizi del mondo, droga, alcol, sigarette, sesso, e anche lì non mi sono fatta mancare nulla, dalle orge ad Arcore, alle marchette, sesso con donne, sesso con due uomini contemporaneamente. Sì, sono stata brava, la vita me la sono goduta (sic!) e l’ho anche messo in c… al presidente Berlusconi, il quale, povero, una sera mi ha detto: “Piano amore, sennò così mi fai male”…», avrebbe scritto sul suo diario (“con scrittura infantile”, secondo quanto riporta il Fatto) la showgirl Irene Berardi, olgettina all’epoca dei fatti minorenne, sempre che i suoi racconti sulle frequentazioni di Arcore risultino veri. Ma il punto non è se sia più o meno vero che Berlusconi sia sia fatto sodomizzare: il punto è che potrebbe avere commesso dei reati se la ragazza era minorenne e se l’avesse pagata dopo per il suo silenzio.

Ma questo, in attesa che venga pronunciata una sentenza, che cosa ha a che vedere col racconto su un uomo anziano, probabilmente in ostaggio si se stesso e del sesso, che chiede pietà alla sua sodomizzatrice? È giusto fornire dettagli scabrosi, a prescindere se siano veri o meno, su un uomo che non è stato ancora neanche processato per i reati collegati a quei presunti vizietti? Cosa cambia nella narrazione se c’è stata la penetrazione posteriore o no? C’è ancora qualcuno che pensa di eccitare gli animi politici degli antiberlusconiani col racconto dei suoi riti sessuali, su cui peraltro la giustizia italiana lo ha finora considerato innocente?

Commenti

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  • giancarlo 31 Marzo 2018

    Si, lo trovo comprensibile visto che B. è stato il primo a sventolarci sulla faccia la sua presunta sessualità.