Libri. Quando eravamo prede, ritratti di persone differenti, il viaggio di Stalin, la storia del Palermo, il ritorno dello Stendardo

5 Lug 2014 13:32 - di Redazione

Dallo stato di natura alla società: un percorso che affascina da sempre filosofia e letteratura. Una sfida in cui si cimenta anche Carlo D’Amicis con i racconti di Quando eravamo prede che non a caso si apre con una citazione de Il signore delle mosche di Golding. Prendete Tre Punti, una distesa di boschi incontaminati che sembra il Paradiso Terrestre. Popolatelo con Alce, Agnello, Cagna, Toro, Ghepardo, Farfalla, Leone… non proprio animali, ma esseri umani che vivono completamente immersi nella natura, seguendo regole semplici e crudeli, capaci di immergerli in ciò che più somiglia a un’esistenza felice. Ma che succede quando per puro caso la prima briciola di civiltà cade tra gli alberi di questa foresta? (Carlo D’Amicis, Quando eravamo prede, Minimum Fax, pp.188, euro 14)

Cinquanta ritratti di persone, alcune più note altre sconosciute, di cui Giuliano Compagno traccia un ritratto personalissimo cogliendo nei personaggi scelti la statura di una “differenza”. Poeti e scrittori, filosofi e attori, sportivi e politici, medici e librai: uomini e donne che hanno incrociato il cammino dell’autore, influenzandone e a volte modificandone la direzione. A chiudere, l’omaggio più sentito, quello alle due figlie Sabina e Irene, in attesa della prossima emozione e dei prossimi proficui incontri con persone speciali. (Giuliano Compagno, I differenti. Strane storie di donne e uomini celebri o sconosciuti, edizioni Farenheit 451, pp. 195, euro 15)

Stalin è il soprannome di un ragazzo che appena diciottenne, dopo una brusca lite con il patrigno, credendo di averlo ucciso, scappa di casa con la sua amica Bianca, una ragazza cieca verso cui nutre un amore platonico. Da qui, inizia il loro viaggio dall’adolescenza all’età adulta attraverso una nazione sull’orlo del baratro con il paradosso che è Bianca a fare da guida a Stalin. Torneranno a casa o continueranno a viaggiare? (Iacopo Barison, Stalin+Bianca, Tunuè, pp. 175, euro 9,90)

Colori unici quelli che identificano la maglia del Palermo calcio. Da oltre un secolo, il rosa e il nero sono le tonalità che avvolgono una città: ora un libro, con testi di Giovanni Tarantino e disegni di Paolo Massimiliano Paterna, rappresenta un omaggio alla storia di una delle squadre più antiche del calcio italiano (tra fallimenti, rifondazioni e denominazioni diverse) e un auspicio per l’ennesima rinascita. (Giovanni Tarantino-Paolo M. Paterna, Una storia in rosa e in nero, Il Palindromo, pp. 100, euro 16)

Nuova edizione per il romanzo-capolavoro di Lernet Holenia Lo stendardo, affresco storico e storia d’amore dove la finis Austriae e la nostalgia per un passato di amicizie e di valori si intrecciano commuovendo il lettore per le sorti dell’alfiere Hernert Menis.Pubblicato nel 1934, Lo stendardo rimane, insieme alla Cripta dei Cappuccini di Joseph Roth, il grande messaggio di congedo della civiltà asburgica, stretto nelle mani di un alfiere della letteratura, come una logora e nobile insegna. (Alexander Lernet-Holenia, Lo stendardo, Adelphi, pp.309, euro 12)

 

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