Tangenti e fondi neri a Finmeccanica, in manette quattro dirigenti. Perquisita la casa dell’ex presidente

24 Mar 2014 11:31 - di Redazione

Due imprenditori e due ex dirigenti del gruppo Finmeccanica, fra cui l’ex capo delle relazioni esterne, Lorenzo Borgogni, sono agli arresti domiciliari su richiesta dei pm di Napoli. Le accuse sono di associazione per delinquere e corruzione. Le indagini sono state condotte dal

Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Non è stato emesso alcun provvedimento restrittivo nei confronti dell’ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, che risulta indagato. La sua abitazione romana è stata perquisita. I magistrati hanno disposto una perquisizione anche nei confronti dell’imprenditore Giovanni Sabetti.  Agli arresti domiciliari, per fondi neri e tangenti, oltre Lorenzo Borgogni,  sono Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management e due imprenditori romani, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi. L’inchiesta è quella riguardante le procedure di affidamento, progettazione e realizzazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti “Sistri”. Dalle indagini è emerso che sarebbero stati costituiti fondi neri all’estero finalizzati al pagamento di tangenti destinate ai vertici del gruppo industriale. Sono stati sequestrati 28 conti correnti e due cassette di sicurezza. L’inchiesta è coordinata dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Maresca, Giordano e Del Gaudio. Secondo l’accusa, attraverso un sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni tra la Selex Service Management e diverse società affidatarie “compiacenti”, erano stati costituiti cospicui fondi neri destinati al pagamento di tangenti. Società estere, secondo le indagini, sono state create in paradisi fiscali nello Delaware (Usa). Gli investigatori hanno anche individuato conti correnti cifrati in Svizzera. L’imprenditore Angeloni avrebbe rappresentato una sorta di braccio operativo dei vertici di Finmeccanica occupandosi delle somme di denaro illecitamente accumulate da recapitare ai vertici del gruppo industriale.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *