Grazia a Silvio? Il Quirinale contro “Libero”: “Analfabeti istituzionali”. Ma il quotidiano conferma: ipotesi reale

12 Lug 2013 20:07 - di Redazione

Da due giorni il quotidiano Libero parla della possibilità che il presidente Giorgio Napolitano possa concedere la grazia a Silvio Berlusconi in caso di condanna in terzo grado il prossimo 30 luglio. Oggi il quotidiano titola in prima: “Grazia a Silvio, ci sta anche Letta”. Nell’articolo si scrive che la proposta sarebbe venuta direttamente dal capo dello Stato che ne avrebbe parlato con il premier Enrico Letta il quale avrebbe risposto “con un silenzio-assenso”. Il giorno prima Libero titolava sempre in prima: “Giorgio facci la grazia”. Aggiungendo nell’occhiello: “Solo Napolitano può salvare la democrazia con un’iniziativa straordinaria ad personam”.

Sulla questione di una eventuale grazia a Silvio Berlusconi, ventilata oggi da un quotidiano, ambienti del Quirinale spiegano che “queste speculazioni su provvedimenti di competenza del capo dello Stato in un futuro indeterminato sono un segno di analfabetismo e sguaiatezza istituzionale”.

Queste speculazioni, aggiungono gli stessi ambienti, “danno il senso di una assoluta irresponsabilità politica che può soltanto avvelenare il clima della vita pubblica”. L’idea che il Capo dello Stato possa concedere la grazia a Silvio Berlusconi in caso di condanna definitiva, aggiungono ambienti del Quirinale, “è una delle abituali provocazioni di certi giornali che per la loro sguaiatezza e rozzezza dal punto di vista istituzionale non meritano alcuna attenzione e alcun commento”. Ma Libero sul suo sito online conferma che l’ipotesi della grazia esiste ed è sul tavolo del presidente della Repubblica, il quale studierà la pratica solo a partire dalla sera del 30 luglio.

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