I migranti tra festini, balli e musica sparata a tutto volume. L’ira dei residenti a Treviso

4 Ago 2020 18:07 - di Gabriele Alberti
Treviso

Il caso della caserma Serena di Treviso è ormai un caso nazionale. Non solo  è diventato  il più pericoloso focolaio di Covid con quasi 140 contagiati tra i richiedenti asilo e 300 persone, tra migranti e operatori, messi in quarantena. Ma sta passando alle cronache proprio per la quarantena “allegra” che da quelle parti si sta facendo. Dapprima alla notizia dell’isolamento obbligatorio i migranti si erano risentiti e sono intervenute le forze dell’ordine per sedare una vera e propria rivolta. Successivamente, le notizie riportano comportamenti ai limiti dell’assurdo. Quarantena tra feste, festini e musica a tutto volume. Possibile? Così? Si fronteggia un’emergenza? Possibilissimo.

Treviso, la quarantena “allegra”

La Tribuna di Treviso e altri siti locali  informano che nel fine settimana nell’ex caserma Serena si è scatenata una vera e propria festa che ha mandato alla malora la nottata dei residenti che intendevano dormire . Se i cittadini in altre occasioni hanno lasciato correre sulle serate con la musica a tutto volume, l’altra notte non hanno potuto transigere. C’è un limite a tutto.  Alle 2 del mattino infatti ancora si sentivano schiamazzi e musica anche all’esterno dell’ex caserma. I residenti erano imbufaliti, gli schiamazzi non accennavano a diminuire. Hanno così richiesto l’intervento dello forze dell’ordine per riportare un po’ di disciplina. Sono arrivati i carabinieri e la musica è stata spenta alle tre del mattino. L’ex caserma Serena di Treviso sta diventando l’emblema delle “barzellette” che il governo racconta sulla gestione migranti.

Il sindaco di Treviso : “Ai cittadini regole e poi…”

Alla rabbia degli abitanti si è aggiunta infatti quella del sindaco di Treviso, Mario Conte. Dai microfoni di Treviso Today, riporta il Giornale, ha tuonato: “Noi stiamo facendo pelo e contropelo ai nostri cittadini sul rispetto delle regole, sul distanziamento sociale. Poi ci rendiamo conto che all’interno di strutture gestite direttamente dal Ministero queste regole base, come la sanificazione delle mani, l’uso della mascherina e il distanziamento sociale, non vengono rispettate”. I cittadini infatti se la sono presa con lui: “Anche domenica sera ho ricevuto molte lamentele dei residenti in merito ad una festa notturna, con musica e balli, proprio all’interno del centro di accoglienza. Allora, questi non sono dei bei messaggi che escono dalla caserma, soprattutto in un momento nel quale ci sono sentimenti di delusione e arrabbiatura”.

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