Alex Zanotelli festeggia il no alla parata del 2 giugno. Il missionario arcobaleno: “Ci voleva il covid?”

1 Giu 2020 17:15 - di Redazione

No alle armi, no ai fili spinati. Accoglienza e multiculturalismo. Alla vigilia del 2 giugno Alex Zanotelli si fa portabandiera della polemica anti-militarista. Che non manca mai in occasione della celebrazione della festa della Repubblica “Doveva esserci una tragedia come il coronavirus per disdire la parata militare del 2 giugno. E’ stata organizzata per anni. E abbiamo continuato a chiederci ma cosa ci stanno a fare i militari per la Festa della Repubblica?”.

Alex Zanotelli: basta fabbricare armi

Va giù pesante il missionario della Comunità dei Comboniani,  intervistato dall’associazione Portico della Pace di Bologna. “E’ davvero incredibile come questo Paese continui a fabbricare e spendere soldi per le armi. Siamo al nono posto in tutto il mondo”, sottolinea l’ex direttore di Nigrizia. “Una delle ragioni delle tante morti in Italia a causa del Covid-19, soprattutto in Lombardia, è stato perché abbiamo depotenziato la sanità pubblica. L’abbiamo privatizzata e in questi anni abbiamo tolto 37 miliardi alla sanità pubblica”. Ma non è solo, chiaramente, colpa delle armi, aggiunge il missionario arcobaleno. “Mi auguro che almeno quest’anno la Festa della Repubblica serva a riflettere prima di tutto perché siamo incappati in questa tragedia sanitaria. Anche gli scienziati ci dicono che non è capitato per caso, ma è invece la ribellione della natura che ci ha mandato questo piccolissimo virus. Che ci ha messi in ginocchio”. Tra le sue ultime iniziative l’appello al ministro Bonafede per l’indulto sotto la spinta dell’emergenza covid. E delle proteste violenti nelle carceri.

“Serve uno stile di vita più sobrio”

Zanotelli avverte anche sul pericolo dei social network, protagonisti di questi mesi di lockdown. E invita ad avere uno stile di vita “più sobrio ed essenziale”. L’intervista a Zanotelli è una delle iniziative promosse dal Portico della Pace in occasione del 2 giugno.  “Mai come oggi abbiamo invece capito che occorre prendersi cura l’uno dell’altro. Spendere di più per la salute e per il lavoro e molto meno per gli armamenti. Il contrario della guerra”, scrive l’associazione che dal 2016 organizza l’ “Altro 2 giugno”.

Commenti

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  • renato peres 62 friulano 1 Giugno 2020

    sia lui più sobrio. e la smette di rompere i cosiddetti. gesù sarebbe molto migliore di lui.

  • maurizio pinna 1 Giugno 2020

    Chissà se si ricorda anche di padre Silvano Girotto, “fratello mitra”, un missionario che dopo aver fatto parte di un commando terrorista che effettuava attentati politici in Bolivia e Cile, riuscì a ritornare in Italia arruolandosi nelle Brigate Rosse di Renato Curcio. Meglio dimenticare. Ormai i compagni con la sottana hanno ripudiato il Vangelo, dio è morto, come i prebisteri del 68 cantavano a braccetto dei katanga, durante le sfilate dei sabato rossi. Il Verbo ridotto a chiacchiera, il qualunquismo e il pressapochismo buttati lì, come se il Popolo italiano fosse composto tutto da fessi. Anche per lui, ad honorem, le parole manzoniane pronunciate dal Conte Attilio in merito al comportamento di Padre Cristoforo “con quel suo fare di gatta morta, e con quelle sue proposizioni sciocche, io l’ho per un dirittone, e per un impiccione”.