Il caso delle mascherine acquistate dalla Regione Lazio: una vergogna che prova l’incapacità del Pd

23 Apr 2020 13:00 - di Maurizio Gasparri

Per risolvere il giallo delle mascherine acquistate dalla regione Lazio servirebbe l’abile penna di Agatha Christie e l’arguzia del suo Poirot. Sì perché il mistero che aleggia intorno alla fornitura commissionata dalla Regione si infittisce di particolari degni di un libro giallo, con un piccolo dettaglio non irrilevante: che a rimetterci in un momento già tanto complicato sono sempre i cittadini. Tutti gli indizi ci portano comunque in un’unica direzione di colpevolezza, ovvero all’incapacità della giunta regionale e di Zingaretti.

Stando a quanto è emerso, la Regione avrebbe ricevuto un preventivo più che vantaggioso che però sarebbe stato rifiutato, andando a spendere una media di 1,20 in più per mascherina su circa 8 milioni tra fpp2 ed fpp3. Perché questa scelta? Ma è tutta la vicenda dell’appalto alla Ecotech ad essere incredibile e vergognosa. Prima si è deciso di affidare la fornitura a questa società, poi successivamente di revocarla in quanto risultata inadempiente alle consegne previste in 3 tranches. Salvo poi recuperarla in corner, riaccreditandola nuovamente, con la garanzia di una fideiussione a sua volta di dubbia provenienza, tramite una società offshore con sede in paradisi fiscali.

Una trama così intricata, che lo stesso vicepresidente della Regione, stanato dalle richieste di chiarimenti, ha balbettato risposte rivelatesi poi inesatte. Oggi il problema più grande resta la mancanza delle mascherine, l’enorme perdita di tempo e lo spreco di denaro. Domani saranno le indagini su questo vergognoso caso a stabilire le responsabilità politiche ed eventualmente quelle penali qualora, alla già accertata incapacità amministrativa, si accertasse una precisa volontà criminale.

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