Retata di ‘ndrangheta: arrestato Roberto Rosso. Meloni lo caccia: “Accuse incompatibili con Fdi”

20 Dic 2019 10:36 - di Redazione

La ‘ndrangheta colpisce di nuovo il Piemonte e nella retata di stamane arrestato anche un assessore regionale. E’ Roberto Rosso, da poco approdato, dopo una lunga traversata in varie formazioni politiche, a Fratelli d’Italia. Durissima la reazione di Giorgia Meloni: se vere, sono “accuse da vomito” e lo ha cacciato dal partito.

Il blitz della Guardia di Finanza di Torino,  su input della direzione distrettuale antimafia torinese, otto ordinanze  di custodia cautelare in carcere, nonché sequestri di beni sul territorio nazionale, nei confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola ed operanti a Torino. Tra le condotte illecite, l’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro. Contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

L’arresto di Roberto Rosso

Tra gli arrestati proprio Roberto Rosso, esponente di centrodestra e solo recentemente approdato a Fratelli d’Italia. Nato 59 anni fa a Casale Monferrato Roberto Rosso è avvocato civilista. Rosso è entrato in politica da giovanissimo, a 19anni, nelle fila della Democrazia Cristiana. Poi ha chiesto la candidatura a Fdi  alle ultime regionali del maggio scorso e gli elettori lo hanno scelto. Primo degli eletti con 4.777 preferenze diventa assessore ai rapporti con il Consiglio Regionale delegificazione dei percorsi amministrativi a fare legale contenzioso emigrazione e diritti civili.  In passato è stato parlamentare di Forza Italia per cinque legislature, esponente del Pdl e sottosegretario. Nel 2001 si era candidato sindaco di Torino e pure nel 2016. Nel 2010 Roberto Cota lo nominò vicepresidente della Regione Piemonte, incarico da cui si dimise dopo 3 mesi.

Meloni: “Saremo parte civile al processo”

Giorgia Meloni ha commentato con nettezza la notizia dell’arresto: “Roberto Rosso ha aderito a Fratelli d’Italia da poco più di un anno, chiedendo di essere candidato nelle nostre liste. Come facciamo con tutti i nostri candidati, abbiamo verificato con gli strumenti che un partito ha a disposizione se avesse problemi con la giustizia. Non è emerso nulla e abbiamo deciso di sottoporre anche il suo nome al giudizio degli elettori piemontesi. È stato il più votato nelle nostre liste, e per questo è diventato assessore regionale. Apprendiamo che stamattina è stato arrestato con l’accusa più infamante di tutte. Il voto di scambio politico-mafioso. Mi viene il voltastomaco. Perché io, e tantissimi altri Fratelli d’Italia, abbiamo iniziato a fare politica proprio per combattere ogni forma di criminalità organizzata.

La mafia, la camorra e la ‘ndrangheta ci fanno schifo e ci fa schifo chi scende a patti con loro. Da sempre, noi di Fratelli d’Italia siamo rigidissimi nella selezione e nelle candidature e facciamo tutto quello che è nelle nostre possibilità per proporre agli italiani persone senza macchia. Ma come ci si difende da chi bussa alla tua porta, dice di voler combattere con te e sembra avere un curriculum specchiato, ma poi viene accusato di reati così infami?

Mi auguro dal profondo del cuore che Roberto Rosso dimostri la sua innocenza, che non siano vere le accuse che gli vengono mosse. Ma annuncio fin da ora che Fratelli d’Italia si costituirà parte civile nell’eventuale processo a suo carico, perché in questa vicenda ci consideriamo le prime vittime. Ovviamente, fin quando questa vicenda non sarà chiarita, Rosso è da considerarsi ufficialmente fuori da FdI. A chiunque pensi di usare il nostro simbolo per trattare con mondi che noi combattiamo voglio dire forte e chiaro: Fratelli d’Italia non può essere la vostra casa, perché ci fate vomitare».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Eugenio Riccio 22 Dicembre 2019

    A furia di ramazzare voti presunti, hai raccattato tanto e ben noto (a chi ha svolto attività politica) marciume; prima o poi doveva succedere. Si raccolgono i frutti : l’arresto di Rosso, le contestate liste alla regionali dell’Emilia-Romagna, tanto altro marciume sparso qua e là per l’Italia. Oggi fingi di fare la faccia dura, come un qualsiasi Di Maio. Vergognati. Eugenio riccio, ex deputato AN

    • Francesco Storace 23 Dicembre 2019

      Vergognati tu a scrivere certe cose

  • ASTOLFO 20 Dicembre 2019

    Tutti i partiti sono associazioni a delinquere, questa è la democrzia.

    • Francesco Storace 21 Dicembre 2019

      parole a vanvera

  • ASTOLFO 20 Dicembre 2019

    Il solito mariuolo in un partito di angioletti, o solo la prassi ordinaria della politica italiana a 360 gradi? Chi non è ladro è mafioso, o tutt’e due le cose.

    • Francesco Storace 21 Dicembre 2019

      Un partito di persone perbene

  • federico 20 Dicembre 2019

    A me Rosso non sta simpatico, ricordo quando nel 2010 abbandonò Berlusconi per andare da Fini, ma sono esterrefatto. La Meloni ha elementi per ritenere fondate le accuse dei PM? Nel qual caso, perché non l’ha cacciato via prima?
    Se i PM dessero la caccia a racket, estersioni, usura, troverebbero ben più di 8 criminali da mandare in galera.

    • Francesco Storace 21 Dicembre 2019

      Ti risulta che la Meloni abbia strumenti investigativi? Non diciamo corbellerie, per favore

  • Erwin 20 Dicembre 2019

    A me il voltastomaco mi era gia’ venuto quando vidi i cartelli elettorali. Uno che cambia partito ad ogni elezione, non poteva essere ammesso alle nostre liste….

  • Paolo Ferlini 20 Dicembre 2019

    Ottimo.
    Sempre diffidare da chi cambia bandiera.