Paragone fuori di sé: «Il M5S è morto: spacchetta il Miur per le poltrone… Ora provino a cacciarmi»

29 Dic 2019 13:24 - di Redazione
Paragone foto Ansa
Duro affondo di Paragone al M5S. «È morto. Ha perso  le radici anti-sistema». E in effetti la nomina del ministro all’Istruzione e del numero uno dell’università lo testimonia drammaticamente. Come sottolineato dallo stesso senatore movimentista dissidente, infatti, «hanno spacchettato il Miur per poltrone»…

Duro affondo di Paragone ai suoi: «Il M5S è morto»

Da mesi ormai Paragone e in aperto contrasto con la linea del movimento e con i suoi attivisti: vertici e base. Tanto che è lui stesso a domandarsi: «Che cosa ci faccio oggi io nel Movimento? Io sono come Spirit, il cavallo selvaggio. E d’altra parte loro mi avevano preso per questo? Io sono oggi quello che loro erano alle origini. E che ora non sono più perché il sistema li ha addomesticati». Sferzante e acustico, il senatore 5S Gianluigi Paragone, in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, vuota il sacco e promette battaglia. tanto che è convinto che presto o tardi, forse più prima che poi, i suoi lo espelleranno. «Ci proveranno, certo», conferma il senatore grillino nell’intervista. «Forse ce la faranno pure. Ma poi metterò in evidenza che il collegio dei probiviri è composto da persone che sono incompatibili». E fa pure nomi e cognomi: «Come la ministra Dadone che non può essere ministro e probiviro insieme. Poi – aggiunge anche sarcasticamente – mi appellerò all’espulsione. E a quel punto se la prenderanno comoda. Io del resto dovrò andare dal ministro della Giustizia Bonafede a dirgli che lui non è in grado di garantire tempi certi di giustizia. Neanche all’interno del Movimento». E l’ennesima stoccata è piazzata…

Lo espelleranno? Lui sembra pronto. A dare battaglia…

Manca poco all’affondo finale. E dunque, a stretto giro, sempre nell’intervista Paragone aggiunge: «E se tutto questo poi non dovesse bastare, allora resterà sempre la giustizia ordinaria. Perché se tutti quelli che non hanno pagato, come invece ho fatto io, hanno disatteso la regola della rendicontazione non verranno espulsi, allora vorrà dire che tutto questo è solo una truffa». Il Movimento, fa notare poi il senatore dissidente, «in questo momento si è accucciato, nella sua parte di governo, all’area progressista di questo Paese, Mentre un’altra parte non sa di preciso dove andare. E c’è ancora una terza parte che, come me, è rimasta alle radici di nucleo politico antisistema. Che – ribadisce ancora una volta Paragone – a mio giudizio stava meglio con la Lega. Perché insieme rappresentavano meglio le forze anti-sistema». Oggi invece? Oggi il Miur – e piazza l’affondo non proprio in punta di fioretto Paragone – è stato spacchettato per una questione di poltrone». e ora? i grillini espelleranno Paragone? Lui, a quanto pare è pronto. Anzi, si è già avvicinato alla porta?

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