Mes, Di Maio non ha il coraggio di dire la verità. E fa il furbetto: «Vediamo se ci conviene o no»

28 Nov 2019 10:52 - di Gabriele Alberti
Mes

Luigi Di Maio fa quel può , che sa far meglio: il furbetto, il pesce il barile sulla questione incandescente del Mes, il Meccanismo salva Stati. “Nelle prossime ore, a livello di maggioranza, avremo bisogno di valutare se tutto questo pacchetto, il Meccanismo salva Stati e altre riforme europee che sono in quel pacchetto (l’unione bancaria e anche il tema dell’assicurazione sui depositi), conviene all’Italia oppure no. Anche perché una cosa è un salva Stati, una cosa è uno stritola Stati, sul modello della Grecia”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un’intervista a ‘Radio anch’io’ su Radio1.

La maggioranza Pd e M5S è spaccata sul tema. Il tema del Mes ha scatenato un duro scontro alla Camera. FdI con Giorgia Meloni e la Lega con Claudio Borghi hanno chiesto che il premier Giuseppe Conte riferisca in aula. Il M5S si trova, al solito, tra l’incudine e il martello. Senza sapere bene che fare. Il meccanismo “stritola Stati” va avanti con l’idea di aggirare i dibattito parlamentare. Il Pd sostiene Conte e il ministro Gualtieri. Che ieri ha acceso la miccia affermando che il testo è ormai inemendabile.  Il fatto (o il fattaccio) è compiuto.

Tra l’incudine e il martello stanno, com’è ormai prassi, i 5S. Alla rissa, pilatescamente, non hanno partecipato: avrebbero dovuto e potuto prendere posizione. Compito ingrato, delegato alla riunione notturna dei gruppi. Gualtieri era detto  ottimista: «Di Maio è una persona di valore. Sono fiducioso». Il leader dei grillini ripaga a modosuo questa fiducia. Dire e non dire.  “Noi – ha ribadito Di Maio – abbiamo molte perplessità e preoccupazioni, ma sono confidente nel fatto che nelle prossime ore, con il ministro Gualtieri e il presidente Conte, riusciremo a trovare una soluzione”.

“Di solito – prosegue- questi trattati sono un’arma a doppio taglio, perché quando non ci servono e servono agli altri Stati stai tranquillo. Ha ragione il ministro Gualtieri quando dice che è una cosa buona, può aiutare un Paese come l’Italia. Ma ci sono altri aspetti sui quali dovremo discutere. Lo faremo con il dialogo. Però è sbagliato dire che abbiamo già approvato questo meccanismo, non c’è alcuna firma. E l’Italia deve valutare se ci conviene oppure no”.

Parlando poi del MoVimento, “credo che se il M5S in questo momento è compatto e unito sarà compatto e forte anche il governo di questo Paese e potremmo governarlo per altri tre anni. Non aiuta il governo il fatto che il Movimento possa apparire diviso, ci sono sempre state delle discussioni, è molto importante adesso tenere compattezza in una direzione: governare questo Paese e migliorare la qualità della vita degli italiani”. Insomma, sul Mes, la runiione nottura de M5S ha partorito il nulla. Questo governo è sempre più imbarazzante.

Commenti

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  • Cecconi 28 Novembre 2019

    Alberti,
    lasci stare ciò che dichiara costui. E’ solo una perdita di tempo.

    Tutto nasce da questo lancio di agenzia della Reuters del 15 c.m. che riporta un allarme del Governatore di Bankitalia, non uno qualsiasi dei 5S e/o della sinistra.:

    https://www.reuters.com/article/us-ecb-visco-esm/ecbs-visco-urges-caution-on-euro-zone-bailout-fund-proposals-idUSKBN1XP1E2

    Il 1° sempre del mese di novembre c’è stato il passaggio di presidenza della BCE alla Lagarde da parte di Draghi.

    Vogliamo domandarci come mai c’è stata questa accelerazione degli eventi?
    Visco ha replicato il medesimo intervento di quelli fatti per il Bail In, ovviamente sempre inascoltato proprio come ora.
    All’epoca la sinistra sempre con i 5S ha voluto una commissione di inchiesta per cercare di punirlo. Una commissione di veri e propri quaquaraquà da accatto somari e ignoranti in tutto e per tutto.
    Ed ora è stato nuovamente scalcato dai soliti di prima. Vogliamo comprendere che Visco è in piena sintonia con Dragh e che fa perte rilevante del direttorio della BCE?

    Vogliamo analizzare il fatto che la Lagarde ha provveduto a fare un endorsement a favore di Gualtieri per nominarlo Ministro dell’Economia?

    Ora andate avanti voi della Redazione.

    Concludo questo mio intervento rinnovando il mio invito affinché il nostro partito coopti immediatamente la persona che considero il miglior economista italiano di cui ho scritto più volte nome e cognome, tra le altre cose ex AN.
    Argomenti di tale importanza vanno trattati come si deve poiché sono quelli che danno la vita all’intera nazione.

    Non penso che ci voglia molto a comprendere tutto questo.

    Oppure la dirigenza di FdI vuole provare il brivido di distruggere tutti i traguardi raggiunti a livello di consensi al posto di voler migliorare sempre più e in breve tempo sfruttando il momento favorevole che stiamo vivendo?

    Pertanto, parafrasando Marzullo, la dirigenza si faccia questa domanda e si dia una risposta.

    Tutto il resto è noia!