Giornata contro la violenza sulle donne. Meloni: «Non abbassiamo la testa, combattiamo ogni giorno»

25 Nov 2019 12:39 - di Redazione
violenza
Femminicidi. Ancora molto da fare. Nella giornata internazionale della violenza sulle donne decine le iniziative. Per accendere i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso. Una piaga diventata un’emergenza sociale.  Che necessita di un impegno trasversale della politica. I dati aggiornati al 2019, parlano di 88 vittime ogni giorno. Una donna ogni 15 minuti. Sempre più donne sono vittime di violenze, molestie, fenomeni di stalking, aggressioni brutali spesso tra le mura domestiche. 

Violenza sulle donne, Meloni: non abbassiamo la testa

«Oggi si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Non abbassiamo la testa, combattiamo, ogni giorno, questa barbarie», scrive su Twitter Giorgia Meloni. Tra le iniziative di Fratelli d’Italia un video realizzato a Sanremo. Per dire no «al comportamento maschile. Che quando degenera è un qualcosa talmente orribile da non avere parole per definirlo.  Anche bestiale è poco». Il testo del video è scritto da Monica Castello responsabile del dipartimento Cultura. «Bastano un cellulare d una base registrata. A costo zero, per raccontare la differenza tra bestialità e civiltà. Tra bieco senso di possesso e concetto di essere umano. No alla violenza di genere, no a tutti i generi di violenza».
Tante le iniziative per celebrare la giornata istituita nel 1999 con una risoluzione dell’Onu. La facciata del Senato, a partire dalle ore 15 si illuminerà di rosso. E verrà proiettata la scritta “No alla violenza”. In concomitanza con l’inizio del convegno “Libere dalle molestie, libere di scegliere ”.

La Camera celebre la giornata con due eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Prima una panchina rossa nel cortile di Montecitorio. Poi la facciata del palazzo illuminata di arancione per la campagna Onu Orange the world. La panchina sarà installata alle 15,30 nel cortile d’onore di Montecitorio.

Mattarella: le donne devono sentire le istituzioni vicine

In una nota ufficiale il presidente Mattarella ha sottolineato che c’è ancora molto da fare. «Le donne non cessano di essere oggetto di molestie. Vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti. Perché consumati spesso all’interno delle famiglie o perpetrati da persone conosciute», Ciò significa che molto resta ancora da fare. «Ogni donna deve sentire le istituzioni vicine. Tutti noi dobbiamo continuare ad adoperarci nella prevenzione del fenomeno. Nel concreto sostegno delle vittime e dei loro figli, nella applicazione rigorosa degli strumenti esistenti».

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne il ministero degli Esteri ha diffuso una nota per riaffermare l’impegno dell’Italia. «Per combattere contro ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne. Che – si legge nel comunicato della Farnesina –  continua ad essere un grave e inaccettabile ostacolo al godimento dei diritti delle donne. E alla loro piena realizzazione personale».  Il ministero degli Esteri e la sua  rete estera aderiscono alla campagna di sensibilizzazione #OrangetheWorld. Che nel 2019 è focalizzata sulla lotta contro gli stupri, di cui una donna su tre nel mondo è stata vittima nella sua vita.

«La violenza sulle donne è una questione culturale: bisogna cambiare atteggiamento. Cambiare la narrazione culturale, dare un nome preciso alle cose. Un uomo non uccide una donna per amore, non è più accettabile più nemmeno che venga detto”, ha scritto su Twitter la ministra per le pari opportunità Elena Bonetti.

Anche i pediatri celebrano la Giornata. E lo fanno intonando con una canzone corale – sul sito e sui social della Sip – in cui è messa in musica la poesia Ridammi il rosa scritta da Pietro Ferrara. Un coro per dire no ad ogni forma di violenza, perché dietro al maltrattamento di una donna spesso c’è un bambino che soffre.  «La violenza assistita in famiglia, che nei casi più drammatici culmina nel femminicidio, lascia tracce indelebili nel fisico e nella psiche del bambino».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *