«Siete la vergogna d’Italia»: l’urlo della piazza di Taranto contro il M5S (Video)

24 Apr 2019 12:34 - di Redazione
«Siete la vergogna d’Italia»: questo il grido di protesta con cui la piazza di Taranto “accoglie” l’establishment grillino. Questo l’urlo di cittadini e ambientalisti che, in piazza Giovanni XXIII a Taranto, si stanno radunando per ricordare «le promesse tradite dai cinque stelle». E in strada via via che la gente si raduna riecheggia sempre più insistente lo slogan contro il viceprmeir pentastellato e ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Per tutti l’“ingannapopolo”.

La piazza di Taranto contro il M5S, sit-in di protesta contro tutti: a partire da Di Maio “l’inganna popolo”

E giù con striscioni, manifesti e fantocci dei ministri sistemati ad hoc in strada al di là e al di qua della fatidica «zona rossa», perimetro off limits per i non accreditati intorno alla Prefettura di Taranto, dove si riunisce il Tavolo permanente per il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) della città pugliese, sotto la presidenza del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Naturalmente, oggi sono presenti anche i ministri Sergio Costa, Barbara Lezzi, Giulia Grillo e Alberto Bonisoli. Tutti spiazzati dal sit-in di protesta che aumenta di proporzioni e di veemenza anti-grillina ogni minuto che passa e solo a poche centinaia di metri di distanza dal luogo istituzionale del summit. Cittadini e ambientalisti se la prendono con i rappresentanti del governo a 5 stelle a partire proprio da Di Maio che la scritta su uno dei tanti striscioni che campeggiano in questa giornata di protesta, «Di Maio inganna popolo vattene», vuole fuori. le recriminazioni e le polemiche di fuoco sono naturalmente tutte in riferimento alle promesse non mantenute di chiusura del Siderurgico, come noto cavallo di battaglia della campagna elettorale delle elezioni politiche del 2018. Quelle costate ad almeno cinque parlamentari tarantini eletti con il M5S, pesanti contestazioni inscenate in recenti manifestazioni pubbliche cittadine. Quella di oggi compresa…

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