«Mettiamoci in gioco o rischiamo di scomparire». Toti dà la sveglia a Forza Italia

11 Feb 2019 14:15 - di Stefania Campitelli

«Forza Italia cala ancora e perde circa altri 5 punti dalle elezioni di un anno fa. C’è qualcuno che ha voglia di fare qualcosa e mettersi in gioco, oppure dobbiamo scomparire per salvare ancora per qualche mese la poltrona dei nostri dirigenti? Sveglia!!!». Il giorno dopo l’elezione di Marco Marsilio e la  vittoria del centrodestra in Abruzzo, Giovanni Toti torna ad attaccare via Facebook Forza Italia che resta sotto il 10% e da il là, ancora una volta, a tutti i malumori interni per la gestione del partito di Silvio Berlusconi.

A schierarsi con il governatore ligure c’è anche chi non è totiano, ma da sempre manifesta insofferenza per i vertici, chiede più spazio per i giovani e volti nuovi. Tra i “rottamatori” forzisti ci sono il coordinatore regionale in Emilia Romagna, Galeazzo Bignami, che apprezza il messaggio dell’ex portavoce del Cavaliere. «’Condivido quanto dice Giovanni Toti. Tutto. E se qualcuno si sente disturbato, mi dispiace, ma il silenzio rischia di diventare complicità». Tra i critici, spicca il deputato Giorgio Silli, imprenditore tessile, tra i promotori della cosiddetta corrente dei “nuovi quarantenni azzurri”, stanchi dell’immobilismo in cui versa Forza Italia, che non ci stanno a  «farsi mangiare» dalle Lega, dicono, e non si riconoscono nei pentastellati. «Meno di una persona su 10 vota ancora per Forza Italia. Male voluto non fu mai troppo…”, chiude amaro Silli, che in passato partecipò alla cena organizzata a Roma dai fedelissimi del governatore ligure (oggetto di polemiche per le voci su un costituendo gruppo parlamentare autonomo pro Lega in caso di crisi del governo Conte), ma è considerato un berlusconiano. Silvio Berlusconi da Arcore tace. La replica del partito a Toti è affidata a Mariastella Gelmini. Per ora il capogruppo alla Camera è la prima e l’unica tra i big a rintuzzare il governatore della Liguria: «Eccolo puntuale per scoraggiare e non costruire. Non si può continuare a sparare nel mucchio senza avanzare uno straccio di proposta concreta: è un film che abbiamo già visto. I problemi ovviamente ci sono, ma la soluzione non può essere soltanto fare da reggicoda al governo Di Maio-Salvini. Se vuole davvero dare una mano, lo aspettiamo».

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