Marsilio: «L’Abruzzo non prenderà i rifiuti di Roma. Se li tengano la Raggi e Zingaretti»

14 Feb 2019 11:40 - di Adriana De Conto

«Marco Marsilio? Persona seria, oltreché un uomo di destra»: inizia così la bella intervista rilasciata dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli al “Foglio”. Subito sgombera il campo da sterili polemiche riguardo la “romanità” del neoeletto governatore dell’Abruzzo (“parlerebbe più da romano che da presidente di Regione”, strillavano prima durante e dopo la sua elezione le opposizioni). La serietà di Marsilio infatti viene subito confermata dai fatti, rileva Rampelli rispondendo alla domanda sui rifiuti della Capitale che – come ha annunciato il governatore – non saranno più accolti dall’Abruzzo. Si cambia registro: i rifiuti di Roma se li tengano Raggi e Zingaretti. «E ha fatto bene», rimarca Rampelli. La serietà non è acqua. «Sarebbe quantomeno stravagante se, dopo essersi impegnato con gli elettori abruzzesi su un piano di raccolta porta a porta, con l’obiettivo “rifiuti zero” come a San Francisco, ora si andasse a prendere “la monnezza degli altri».

Rampelli: «Non spetta a Marsilio supplire all’incapacità altrui»

Prima viene l’impegno con gli abruzzesi, il resto sono chiacchiere e pretese inutili. E alla domanda “Ma Roma senza quella via di fuga rischia il collasso”, Rampelli risponde netto: «E  sarebbe colpa di Marsilio forse?». L’assurdo sarebbe il contrario: «che il governatore abruzzese debba risolvere i problemi di chi, come la Raggi e Zingaretti, non è in grado di assumersi le responsabilità qui nel Lazio». Su questo punto non si scherza: la pretesa che sia l’Abruzzo ora a sentirsi in dovere di supplire all’incapacità di chi ha nelle mani Roma e il Lazio  è assurda. E quando fanno notare al parlamentare di Fratelli d’Italia che Roma è da anni che sopravvive anche grazie al sostegno di altre Regioni, Rampelli risponde ricordando che almeno durante la giunta Alemanno la differenziata passò dal 17 al 40%, rilevando che «sul piano dei rifiuti ha lavorato senz’altro meglio  dei suoi successori. «Dopo di lui, ricordo, sono arrivati i somari», chiude l’argomento Rampelli. Va da sé che i “somari” siano «marino e la Raggi», specifica Rampelli affermando che entrambi «non hanno mai saputo neppure da che parte girarsi per orientarsi in questo ginepraio di rifiuti». Il punto è uno solo e non si accettano scherzi come chi vuole ironizzare parlando di “sovranismo della monnezza” (i rifiuti di Roma ai romani).  Rampelli risponde con serietà a un problema cruciale: «Marsilio è sempre stato uno dei parlamentari più competenti su questo tema complesso. Non scherziamo: Roma e il Lazio non possono continuare a delegare ad altri i propri doveri. La Raggi e Zingaretti si sveglino».

Commenti

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  • radamanto 14 Febbraio 2019

    finalmente uno con le palle, zingaretti e raggi (minuscolo per forza) si prendano le loro responsabilità.