Il serial killer disegna i volti delle sue vittime: è uno dei casi più atroci nella storia degli Usa

15 Feb 2019 14:33 - di Redazione

Sono volti di donne, di vittime, ed è il loro stesso assassino, il serial killer Samuel Little, a disegnarli. Il Corriere della sera l’ha definita non a caso una “gallery dell’orrore” che scaturisce da una delle vicende criminali più terribili che si siano mai verificate negli States. “L’Fbi – scrive Giuseppe Gaetano sul Corriere – ha pubblicato sul proprio sito gli schizzi realizzati dall’assassino in cella, in base ai suoi ricordi, nella speranza che quei visi possano aiutarli a identificare le molte vittime che mancano all’appello e venire a capo di una lunghissima serie di «cold case» irrisolti e rivelati improvvisamente tre mesi fa dallo stesso autore”.

Solo qualche mese fa Samuel Little ha cominciato a collaborare e ha smesso di definirsi innocente svelando di avere ucciso più di 90 donne dal 1970 al 2005. Ex pugile, a 78 anni, l’omicida è ammalato di cuore, e il diabete lo ha costretto su una sedia a rotelle. Si è offerto di riprodurre alcuni dei volti delle sue vittime, scelte nel mondo della dipendenza e dell’emarginazione. Uccideva prostitute e tossicodipendenti. Little le prendeva a pugni prima di strangolarle. Questo modus operandi confondeva  le acque per gli inquirenti, spesso infatti non c’erano “segni evidenti” come ferite o segni di arma da fuoco che la persona fosse stata uccisa e la morte era attribuita a cause naturali, accidentali o a overdose. Gli agenti non hanno dubbi: Little è un mostro, che si eccita al ricordo di ciò che ha fatto, di come strangolava quelle poverette. Delle 93 donne che l’uomo sostiene di aver ucciso, l’Fbi ne ha potuto identificare finora solo 36.

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