«Così non reggiamo, i grillini stanno esagerando». Le ansie di Salvini, sotto ricatto sulla Diciotti

5 Feb 2019 11:03 - di Leo Malaspina

La sensazione è che Matteo Salvini, per la prima volta, sia nell’angolo. E non abbia le idee chiarissime su come sottrarsi al ricatto dei grillini, che minacciano di votare l’autorizzazione a procedere sulla Diciotti se il vicepremier non chiuderà la partita sulla Tav con un “no” definitivo, senza rinvii e senza compromessi,  e soprattutto prima delle Europee.

Il retroscena del Corriere della Sera, oggi, racconta di un clima tesissimo: “Nelle chiuse stanze del Carroccio lo dipingono sereno e tranquillo, convinto di non avere nulla da temere perché non ha commesso reati, ha agito per il bene degli italiani, eppure l’immagine di Matteo Salvini che si reca di persona a pesare i faldoni sul caso Diciotti e prendere le carte, per preparare la sua difesa contro i giudici di Catania che lo vogliono processare, rivela quale sia il rovello che in queste ore assilla il vicepremier….”.

Ansia, paura di essere costretto ad accettare i diktat sulla Tav per non beccarsi una condanna per un atto compiuto nell’esercizio della sua funzione di governo, sulla Diciotti. Salvini, in queste ore, “soffrirebbe”, secondo il Corriere, anche gli attacchi collaterali di Di Battista, chiamato a svolgere un ruolo di “ariete” nel bunker elettorale della Lega che vede crescere ogni giorno di più i consensi. “Non perdiamo la testa, manteniamo la lucidità, ma se continua così non reggiamo”, avrebbe confidato Salvini ai suoi e allo stesso premier Conte, in queste ore costretto a dover mediare anche sull’isolamento imposto all’Italia dalla posizione pro-Maduro della componente grillina del governo.

“I rapporti con gli alleati corrono su un filo di corrente ad altissima tensione. Salvini ha imposto a se stesso e ai suoi la linea di porgere l’altra guancia, tenere i toni bassi e non rispondere alle provocazioni. Ma i Cinque Stelle hanno preso a tirare la corda con tale forza che ieri l’inquilino del Viminale si è a lungo confrontato con il premier Giuseppe Conte…», scrive il quotidiano milanese, secondo cui Salvini sarebbe pronto a staccare la spina al governo in caso di voto favorevole all’autorizzazione a procedere sulla vicenda Diciotti. Venezuela, Tav, Diciotti: i fronti aperti sono tanti, ma quello che fa più male, ai grillini, è il baratro elettorale che si palesa nei sondaggi, con la Lega ormai saldamento sopra il 32%. Non resta che sperare nell'”amico” Di Maio, perché in questi casi casi, chi trova un amico, trova un governo…

Commenti

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  • GIUSEPPE 5 Febbraio 2019

    E’ UNA VERGOGNA GOVERNO DIVISO SU TUTTO, E’ MEGLIO DOPO LE ELEZIONI EUROPEE CHE VADA A CASA

    • Francesco Storace 5 Febbraio 2019

      Prima possibile non dopo