Feb 11 2019

Antonio Pannullo @ 14:58

Confartigianato Sicilia boccia il reddito di cittadinanza: “Sì invece al lavoro di cittadinanza…”

Più investimenti e apprendistato e no al reddito di cittadinanza. Sono le richieste degli artigiani siciliani. “Rivitalizzare il tessuto delle piccole imprese, foraggiare l’apprendistato e incrementare gli investimenti pubblici e privati. Sono queste le principali richieste di Confartigianato Sicilia alla luce della nuova finanziaria nazionale.” È un giudizio in chiaroscuro quello che l’associazione degli artigiani siciliana, esprime sulle misure della manovra economica, che “dà alcune buone risposte a battaglie storiche condotte proprio da Confartigianato”. “E se da un lato viene accolta positivamente la riduzione delle tariffe Inail a carico degli artigiani o ancor di più lo sblocco degli investimenti pubblici per i piccoli Comuni oppure ancora la proroga dell’esonero contribuivo totale per le nuove assunzioni, preoccupano invece i capitoli che riguardano il reddito di cittadinanza o anche la mancata proroga del blocco degli aumenti dei tributi e delle addizionali attribuiti alle Regioni e agli enti locali”, si legge in una nota. Confartigianato boccia quindi le misure sul reddito di cittadinanza e la revisione del sistema previdenziale, che distolgono risorse preziose che sarebbe stato meglio destinare al sostegno dello sviluppo imprenditoriale e garantire la crescita economica. Provvedimento di natura assistenziale, quello del reddito di cittadinanza, che può provocare effetti distorsivi sul mercato del lavoro, con il rischio di peggiorare il tasso di irregolarità dell’occupazione e di deprimere le iniziative imprenditoriali. ”Sarebbe stato più utile
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concentrarsi sul lavoro di cittadinanza – dicono Giuseppe Pezzati e Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente regionale e segretario regionale di Confartigianato Sicilia -, perché è il lavoro che crea reddito. E non andrebbe mai trascurato l’apprendistato, la strada maestra per favorire l’occupazione giovanile, lo strumento più adatto a soddisfare le esigenze formative dell’artigianato e delle piccole imprese, la palestra in cui i giovani studiano e si preparano ad entrare in un mercato del lavoro che richiede competenze tecniche evolute imposte dalla rivoluzione digitale”. E sempre sul fronte dell’occupazione, semaforo verde per la norma che proroga l’esonero contributivo del 100%, nel 2019 e 2020, per neo assunti, entro i 35 anni di età nelle Regioni del Mezzogiorno. Un esonero contributivo che si applica anche ai neo assunti con età superiore a 35 anni purché privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. ”L’agevolazione – commentano il presidente e il segretario dell’associazione siciliana – e` utile a stimolare un coinvolgimento maggiore dei giovani nel mercato del lavoro e al rilancio dell’economia e dell’occupazione nel Mezzogiorno”. Importante anche la norma sulla revisione delle tariffe Inail. La rimodulazione permette di ridurre il costo del lavoro ed eliminare i costi impropri e ingiusti che appesantiscono i bilanci delle imprese e sottraggono risorse agli investimenti e allo sviluppo. ”Si tratta di una storica battaglia portata avanti dalla Confederazione – dicono Pezzati e Di Vincenzo -, finalizzata ad avere una revisione tariffaria che tenesse conto dei reali andamenti infortunistici e dei rilevanti avanzi della gestione artigiani registrati a partire dalla prima riforma del sistema tariffario introdotta dal decreto legislativo n. 38/2000”.
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