Sant’Alberto – Roma

19 Gen 2019 0:01 - di Redazione

Sant’Alberto
Via del Pigneto, 46 – 00176 Roma
Tel. 06/7013827
Sito Internet: www.santalbertopizzeria.com

Tipologia: pizzeria
Prezzo: pizze 6/8,50€, dolci 4,50€
Giorno di chiusura: mai

 OFFERTA
Nato al posto di Primo al Pigneto, Sant’Alberto è una pizzeria-liquoreria che propone pizze con differenti impasti, lasciando al cliente la possibilità di scegliere quello che più gli aggrada. C’è, infatti, quello “alla napoletana” con il cornicione alto (disponibile anche con farina integrale) e quello “alla romana” basso e croccante, per i quali vengono utilizzate farine selezionate, lievito madre e lunga lievitazione. Alla prova dei fatti il risultato è valido, ma ci sono margini di miglioramento, soprattutto su quello alla napoletana con farina integrale, dove l’impasto risulta troppo pesante per ottenere la giusta alveolatura, come testimoniato dalla margherita da noi assaggiata. Buona l’altra pizza scelta: una gricia dall’impasto basso e croccante realizzata con farina normale. Unico neo la temperatura di servizio: entrambe sono arrivate tiepide al tavolo. Le abbiamo fatte precedere da un gustoso e originale supplì con scarola (dalla frittura asciutta) e da un mix di pizzette fritte da mangiare con due salse fatte in casa, uno tzatziki senza aglio e una a base di olive nere. Gradevole anche se un po’ troppo dolce il tiramisù finale. Come tutte le pizzerie che si rispettino anche qui ci sono birre artigianali – alla spina quelle di Birra del Borgo – con cui accompagnare le pizze, ma volendo potete anche azzardare un abbinamento con uno dei tanti cocktail proposti, così come abbiamo fatto noi scegliendo un London Mule a base di gin, lime e ginger beer.

AMBIENTE
Il locale, in quanto a spazio, è rimasto lo stesso, con il lungo bancone all’ingresso e le sale che si susseguono una nell’altra. Molti i tavoli disponibili che sono coperti da tovagliette di carta paglia; d’estate, poi, i coperti aumentano grazie allo spazio all’aperto allestito sul marciapiede.

SERVIZIO
Informale e spigliato, ma non precisissimo.

Recensione a cura di: Il Saporaio – La Pecora Nera Editore –

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