Cresce il tifo di Marine Le Pen per Salvini. A febbraio sarà a Milano per un “comizio sovranista”

18 Gen 2019 11:30 - di Eugenio Battisti
Ormai è amore conclamato. Marine Le Pen, a quattro mesi dall’incontro romano con Matteo Salvini dell’8 ottobre, ospite della sede dell’Ugl a via delle Botteghe Oscure, farà il bis a febbraio. A poche settimane dalle europee di maggio il vicepremier italiano e la leader del Rassemblement (ex Front national) saranno insieme sul palco, quasi certamente a Milano. «Sarà un grande comizio sovranista», ha annunciato la Le Pen dalle colonne del Corriere della Sera, spiegando il clima francese di questi ultimi mesi e annunciando una svolta sulla politica europea. «Dopo le presidenziali i cittadini erano stanchi della politica, c’è stata una fase di allontanamento generale, non eravamo noi a esserci indeboliti. Ora tutto è cambiato in Europa e lo vedremo alle elezioni di primavera». Siamo un partito pragmatico, non ideologico, aggiunge la figlia dello storico leader del Fn, annunciando un cambio di passo sulla politica comunitaria, non più un muro contro Bruxelles ma l’occupazione “democratica” dell’Europarlamento.

Marine Le Pen a Milano per Salvini

«Eravamo per l’uscita dall’euro e dall’Unione europea quando l’unica alternativa era la totale sottomissione a Bruxelles e l’abbandono della Ue. Oggi possiamo cambiare l’Europa dall’interno, uscire e adottare una nuova moneta non è più una nostra priorità, d’altronde i trattati sono interpretabili a piacere, basti guardare cosa ha fatto la Banca Centrale Europea con il quantitative easing.
Quando il presidente della Commissione non sarà più Juncker ma una personalità espressione delle idee mie e di Salvini, la vita dei cittadini europei, senza ombra di dubbio, migliorerà». Le Pen ha cambiato, nel tempo, la sua idea sull’Europa: dal no all’Ue alla sfida sovranista insieme all’alleato italiano. L’unico disaccordo con Salvini è sull’intesa Fincantieri-Stx. «Non sono per niente favorevole», ha detto la Le Pen. L’impresa italiana si era infatti proposta di acquisire l’ex Chantiers de l’Atlantique facendo scattare un’indagine dell’Ue alla luce del regolamento sulle concentrazioni. La leader del Rassemblement ha ribadito poi che se al comando ci fosse lei «lo Stato francese rimarrebbe proprietario di Stx. Non costa niente o molto poco e permetterebbe al governo di condurre la sua strategia industriale e di mostrare la sua azione».

Commenti

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  • Laura Prosperini 18 Gennaio 2019

    e allora fuori i Francesi dalle nostre Aziende strategiche e dalle nostre banche
    (v. Telecom che ha, come clienti, il Ministero dell’Interno e i servizi segreti oltre alla Difesa e Affari Esteri
    ma come si può dare in mano ciò agli stranieri??????????????)