Arrestati i rampolli della “nuova Cupola”: il nipote del “Papa”, Leandro Greco e Calogero Lo Piccolo

22 Gen 2019 10:09 - di Redazione

Cadono i rampolli di Cosa Nostra: il nipote del “Papa” Michele Greco, Leandro Greco, e Calogero Lo Piccolo, figlio di Salvatore «capomandante mafioso di San Lorenzo”, scrivono i pm. Blitz antimafia all’alba a Palermo, dove la Dda ha emesso un decreto di fermo nei confronti di sette mafiosi dell’ultima generazione della ricostituita Cupola.  Le indagini fanno seguito al provvedimento emesso nelle scorse settimane, il 4 dicembre 2018, quando fu scoperta la nuova Commissione provinciale di Cosa nostra.
Il fermo riguarda anche la posizione di Giovanni Sirchia, «affiliato di spicco della famiglia mafiosa di Passo di Ridano, che ha partecipato – dicono gli inquirenti – all’organizzazione della riunione della commissione provinciale», «occupandosi in particolare della consegna dei messaggi di convocazione della riunione, nonché di accompagnare alcuni affiliati presso il luogo prescelto per la riunione».

I pentiti

A fare i loro nomi sarebbero stati due pentiti, personaggi di grosso calibro di Cosa nostra, Francesco Colletti e Filippo Bisconti, secondo i pm «componenti della ricostituita Cupola mafiosa», che dopo gli arresti di dicembre hanno iniziato a collaborare facendo i nomi di diversi boss. Sono quindi scattati i primi arresti di quello che si preannuncia un terremoto nei clan. Fermati anche Giuseppe Serio, Erasmo Lo Bello, Pietro Lo Sicco e Carmelo Cacocciola, nei confronti del quale è stato contestato il reato di associazione mafiosa nonché alcune fattispecie di estorsione aggravate dal metodo mafioso, eseguite nel territorio del mandamento mafioso di San Lorenzo e Tommaso Natale.

Lollobrigida: «Grazie sincero alle Forze dell’ordine»

«Duro colpo alla mafia, che stava cercando di ricostituire una nuova Cupola di Cosa nostra. Un sincero grazie alle Forze dell’ordine e alla procura di Palermo che hanno assicurato alla giustizia questi mafiosi», ha dichiarato  il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. Greco (incensurato) e Lo Piccolo (scarcerato dopo una condanna per mafia) avevano stretto una grande alleanza per provare a rilanciare Cosa nostra siciliana, in questi ultimi anni duramente colpita da blitz e sequestri di beni. Sul tavolo degli affari mettevano i loro cognomi blasonati. Colletti e Bisconti confermano che il 29 maggio scorso i capi dei mandamenti di Palermo si sono riuniti per un’assemblea plenaria, cosa che non accadeva dal gennaio 1993, dai giorni dell’arresto di Riina. Perché solo al capo dei capi spettava il potere di convocazione.

 

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