Tassa per le auto nuove, rischiate i gilet gialli anche qui. Meloni: è un’aggressione

6 Dic 2018 18:52 - di Domenico Bruni
Bollo auto

“La tassa sulle nuove auto a benzina e diesel contenuta in un emendamento alla legge di Bilancio approvato ieri è un’aggressione alle persone normali, quelle che non hanno i soldi per permettersi una costosa auto elettrica. Così gli italiani che volevano cambiare l’auto non lo faranno, e questo produrrà anche un danno all’ambiente. Ma è anche un attacco agli operai e alle aziende italiani del settore. Perché il governo italiano dovrebbe fare una norma che favorisce la Toyota? Sono diventati sovranisti giapponesi? Fratelli d’Italia dice no. Ed è preoccupante che il governo del cambiamento cominci a proporre le stesse cose che propone in Francia Emmanuel Macron”. E’ quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. I “no” giungono da tutte le parti: Silvano Moffa, portavoce di Cantiere Italia, il raggruppamento in cui sono confluite varie associazioni di destra, sull’emendamento del governo alla legge di Bilancio che prevede una nuova tassa sulle auto, sostiene: “L’ecotassa sulle auto a benzina e diesel va cancellata. Tra l’altro colpirebbe le fasce meno abbienti della popolazione perché incide sulle auto più economiche. Ricordo che la rivolta dei gilet gialli in Francia è stata innescata da una sottovalutazione della incidenza dell’auto sui bilanci delle famiglie e delle aziende. Se l’obiettivo era combattere le lobby, si è scelta la strada più sbagliata e maggiormente penalizzante per l’imprenditoria nazionale”. Il ministero dell’Ambiente cera di giustificare la scelta: “Il nostro Paese ha rappresentato negli ultimi anni un ottimo mercato per le auto a gasolio, restando invece poco permeabile alla mobilità elettrica rispetto ai Paesi del nord Europa. Vogliamo cambiare il paradigma ambientale e l’emendamento sulle auto non inquinanti va proprio in questa direzione”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa interviene in una nota sull’emendamento sulle auto non inquinanti. “Non lo vogliamo fare solo perché siamo sotto procedura d’infrazione per il biossido d’azoto, insieme ad altri 12 Paesi, e per il PM10, insieme ad altri 15 – spiega – Vogliamo farlo per la nostra salute, il biossido di azoto, inquinante collegato ai diesel in particolare, in Italia, è responsabile di oltre 17mila morti premature l’anno. Non è una questione secondaria, come sanno bene coloro che vivono in Pianura Padana o in altre zone d’Italia dove il livello di polveri sottili e ultrafini è al di sopra del livello di guardia”.

Commenti

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  • Carlo Cervini 7 Dicembre 2018

    E’ connaturato in loro, per i grillini derubare gli automobilisti o i risparmiatori o i proprietari di immobili è 100 volte meglio di un orgasmo sessuale. prima la libertà a Regioni e Comuni di aumentare le addizionali sui redditi (già a livello folle), poi IMU e Tasi accorpate (doppia patrimoniale tutta a carico del proprietario), adesso taglio del 40% alle pensioni in molti casi pagate dai contributi………..poi vedremo le altre per ora occulte.
    Bisogna a tutti i costi farli ritornare nelle fogne donde sono residenti.

  • teresiano 6 Dicembre 2018

    GIlet gialli forza e coraggio con questo governo di speculatori,