Rebus manovra, Conte: «Siamo al lavoro». E Moscovici si quieta

4 Dic 2018 10:01 - di Stefania Campitelli

Moscovici appare finalmente sedato. Sulla manovra commissione Ue  «preso nota» delle intenzioni dell’Italia di ridurre il deficit e ora aspettimo altri dettagli, perché ci deve essere un «impegno credibile, concreto e nel quadro delle regole», ha detto in conferenza stampa il commissario agli Affari economici di Bruxelles . Quanto alle prossime mosse, la commissione cammina su due strade: «Dialogo con le autorità italiane e preparazione della procedura che riteniamo giustificata: i prossimi passi si fonderanno sul risultato del negoziato in corso». Parla di promesse incoraggianti il ruvido Moscovici che in passato è entrato a gamba tesa negli affari interni dell’Italia con “consigli” rispediti al mittente da Palazzo Chigi. «Ora – aggiunge il commissario – il dialogo è cominciato davvero su metodo e sostanza. A Buenos Aires abbiamo avuto discussioni positive con Conte e Tria, e abbiamo deciso di proseguire nell’interesse generale».

«Sto lavorando a tempo pieno per quanto riguarda l’interlocuzione con le istituzioni europee, ci stiamo lavorando a tempo pieno – assicura dal suo canto Giuseppe Conte – credo che nel volgere di qualche giorno avremo un ulteriore passaggio con le istituzioni europee. Confido di poter pervenire a quello che è il mio massimo auspicio, il mio grande obiettivo, ovvero una “soluzione condivisa per evitare la procedura di infrazione». È all’opera per ridurre il deficit sotto la fatidica soglia del 2%? No, Conte continua a non parlare di numeri. «Non commento i numeri, stiamo lavorando sui fatti», conferma Matteo Salvini assicurando, però, che quota 100 non si tocca. Un appello a stare attenti è arrivato ieri anche da Confindustria: “Se fossi in Conte chiamerei i due vicepremier e direi loro di togliere 2 mld l’uno e due l’altro».  L’obiettivo italiano è quello di evitare la procedura d’infrazione o, alla peggio, quello di avere una procedura il più dilatata possibile. Per questo però è necessario che vengano fatte modifiche “sostanziali” alla manovra, come ha ricordato appunto Dombrovskis.

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