M5S, Di Maio e Dibba in ritiro per le elezioni europee. E intanto arriva il siluro del Giornale

17 Dic 2018 18:34 - di Redazione

Alessandro Di Battista affiancherà Luigi Di Maio nella imminente campagna elettorale per le elezioni europee. Una sorta di “commissariamento” che avrà come prima tappa un “ritiro” natalizio in un luogo sconosciuto durante il quale Alessandro Di Battista si confronterà con il vicepremier e ministro, nonché capo politico del Movimento, Luigi Di Maio per mettere a punto una convincente strategia politica. Un ‘ritiro’ – stavolta senza famiglia al seguito per il Dibba – per fare il punto sui prossimi mesi e lavorare a un vero e proprio piano per le elezioni europee, ormai dietro l’angolo. Dal palco di ‘Italia 5 Stelle’ al Circo Massimo, Di Maio aveva annunciato la volontà di dar vita a un fronte nuovo per le europee, gettando il seme per un nuovo gruppo che non si alleasse né con i sovranisti – leggi Le Pen e Salvini – né con i partiti dell’establishment.

Torna in campo Di Battista

Con Di Battista – nel ritiro che i due avranno durante la pausa natalizia – Di Maio lavorerà a un piano ad hoc, alla luce di una campagna elettorale che vedrà tornare in campo l’ex deputato romano, tra i volti più noti del movimento. Ma sul Dibba e sulla sua famiglia si è abbattuto oggi un siluro mediatico inaspettato. Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti dedica l’apertura infatti ai guai familiari del dirigente M5S e di suo padre Vittorio con un titolo che non lascia spazio a equivoci: “Vizietti grillini. I due Di Battista non pagano debiti e lavoratori”. Un articolo dettagliato in cui si elencano minuziosamente i debiti della società Di.Bi. Tec srl verso i dipendenti (151.578 euro), verso le banche (135. 373 euro) e circa 60mila euro di debiti verso il fisco. I dati si riferiscono all’ultimo bilancio, presentato nel 2016.

La replica di Alessandro Di Battista su Fb

“Ebbene sì, la nostra azienda va avanti, con enormi difficoltà. Mio padre, ad oltre 70 anni, lavora come un matto. Il carico fiscale è enorme. L’azienda ha avuto difficoltà a pagare puntualmente i 3 dipendenti (tra cui mia sorella)”. Così replica  Alessandro Di Battista su Fb a proposito dell’azienda di famiglia. “Oggi, udite udite, tramite una visura camerale – una roba pubblica insomma – scopre che la piccola azienda di famiglia (3 dipendenti tra cui mia sorella) ha difficoltà. Chapeau!”, aggiunge. “A questo punto gli consiglio di fare altre decine di migliaia di visure camerali ad altrettante PMI per scoprire la situazione delle piccole imprese italiane. E gli consiglio di sbattere in prima pagina tutto ciò che scopriranno”.  Quindi conclude: “Io sono così calmo e tranquillo ultimamente, ma se provocate mi tocca tornare ad Arcore sotto la villa del vostro padrone. Stavolta però per leggere dei pezzi della sentenza sulla trattativa Stato-Mafia. L’avete voluto voi evidentemente”. Anche il padre Vittorio affida a Fb la sua replica: “Tra le rose e le viole… Oggi sono in vena di filastrocche e rammentando, come diceva Renato Rascel, che è arrivata la bufera ed è arrivato il temporale, esorto gli amici, i conoscenti ed i segugi al soldo, di leggere, se ne sono capaci, i bilanci”.

Renzi all’attacco sui debiti

Anche Matteo Renzi si occupa della vicenda e accusa i media – in particolare la “Rai grillina” di avere oscurato la notizia data dal Giornale: “Ho aspettato qualche ora per vedere se qualcuno avesse interesse a approfondire la notizia. Ma nulla, silenzio di tomba. Non ne parla nessuno. La storia è questa. Stamani il Giornale ha pubblicato una notizia curiosa. L’azienda della famiglia Di Battista, di cui sarebbe socio Alessandro, avrebbe problemi con fisco, banche, fornitori e dipendenti. È una notizia vera o una FakeNews?”, così scrive Matteo Renzi su Fb. “Per una cosa del genere, che riguarda uno dei principali leader del partito di maggioranza, si dovrebbero aprire i siti, dedicare servizi ai Tg, chiedere commenti e fare giornalismo di inchiesta”. E conclude: “Vorrei ricordare che mio padre è stato l’apertura dei Tg per giorni, l’argomento principale dei talk per intere settimane. E al momento le condanne le ha prese solo Travaglio, non lui. La Rai grillina invece ha totalmente ignorato la notizia. La redazione dei colleghi di Di Battista tace. I talk discutono d’altro. Non se ne deve parlare”. Immediata la replica di Alessandro Di Battista, sempre via social: “Caro Matteo, so che ti brucia ancora che uno come me, senza guru della comunicazione, senza TV dalla sua parte, solo con un motorino, ti ha fatto il ‘culo’ al referendum costituzionale. Cerca però di essere più discreto, così si nota troppo”.

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