La Kyenge non si rassegna: contro Salvini e il dl sicurezza torna a evocare i soliti fantasmi

7 Dic 2018 15:41 - di Lara Rastellino

La Kyenge non ci sta: quel dl sicurezza per l’ex ministra del governo Letta è iniquo e inefficace e, a sua detta, alimenta la propaganda xenofoba. Una vera ossessione, quella dell’esponente dem, per le persecuzioni degli stranieri che vede un po’ ossessivamente replicarsi ovunque e comunque, dai media ai decreti legge, dai social alle cronache locali. E come ogni volta che torna a denunciare ammanchi e congiure, anche stavolta la Kyenge se la prende con Salvini e lancia l’ultima crociata contro il ministro e contro le sue iniziative parlamentari.

La Kyenge torna ad attaccare Salvini

E così, lancia in resta e indice puntato contro, l’ex ministro Pd se la prende con il Dl sicurezza, da lei ribattezzato «Dl insicurezza», e dopo averne deformato formule e significato, lanciando l’ennesimo allarme discriminatorio, per abrogarne modalità ed effetti si mette in prima linea sul fronte referendario proposto dal suo partito di riferimento. E così, non paga dall’aver richiamato all’ordine compagni, attivisti e polemisti, leader europei e non sul Global Compact, la Kyenge torna alla carica con quello che è un suo incubo ricorrente, Salvini, che nella esponente dem evoca oscuri presagi e funesti scenari. Come altro definire, del resto, le apocalittiche rivisitazioni dell’ex ministro Pd, riportate puntualmente da La Pressa? «Lo diciamo da tempo, ma i primi giorni di applicazione del decreto Salvini mostrano già risultati pericolosi per tutti: quello voluto dal ministro degli Interni e votato da Lega e M5S è un decreto “insicurezza”», tuona l’europarlamentare preconizzando quelle che per lei saranno le devastanti conseguenze del provvedimento.

E rilancia l’idea del Pd di un referendum contro il Dl sicurezza

«L’impoverimento del sistema SPRAR voluto da Matteo Salvini ha già causato alcuni effetti disastrosi», prosegue quindi ancor più pessimista l’eurodeputata del Partito democratico che poi, con il più classico dei finali militanteschi, chiosa invocando – ed appoggiando – la proposta lanciata dal Partito democratico di un referendum abrogativo riguardo al decreto Salvini: «Penso sia necessario e urgente raccogliere le firme e istituire un referendum che cancelli questa legge pericolosa per tutti». E pericolosa, soprattutto, per un fattore: mette alla berlina iniziative e numeri dei provvedimenti varati dal repcedente governo – l’esecutivo Gentiloni – in materia di accoglienza e sicurezza: le coordinate di riferimento che gli italiani hanno chiesto a viva voce e a suon di voti a questo governo – e al suo ministro dell’Interno – di seguire. Barra dritta e rotta segnata (e condivisa dalla maggioranza degli elettori): la Kyenge, prima o poi, dovrà accettarlo…

 

 

Commenti

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  • Cesare Pieraccini 7 Dicembre 2018

    Perche`non va ad aiutare i suoi fratelli in Congo con lèbola.

  • Giuseppe Tolu 7 Dicembre 2018

    Lasciatela ragliare, a maggio anche lei finirà di rompere le barbabietole da zucchero.

  • teresiano 7 Dicembre 2018

    Da togliere il permesso,