I Gilet gialli non si fermano. Macron in caduta libera. Ora si teme l’insurrezione

6 Dic 2018 14:25 - di Alessandra Danieli

«Non ci fermeremo finché non ci sarà un cambiamento vero». I Gilet gialli sono pronti a nuove e più incisive proteste di piazza in tutta la Francia contro il caro benzina e non solo. I continui appelli dei manifestanti a far sentire la loro voce fanno temere il peggio all’Eliseo, in evidente difficoltà politica e sul fronte della sicurezza.

Gilet gialli, ora l’Eliseo teme le rivolte

“Ci sono motivi di temere grandi violenze sabato a Parigi”,  è quanto sostengono fonti vicine al presidente Emmanuel Macron che evocano un «nocciolo duro di diverse migliaia di individui» che intendono venire a Parigi con l’intenzione «di battersi, di distruggere e di uccidere». Stretto in un imbuto, visti i concreti  rischi di insurrezione, il presidente della Repubblica mercoledì sera ha annullato definitivamente  l’innalzamento delle accise sul carburante (in un primo tempo soltanto sospeso) all’origine della mobilitazione dei Gilet gialli. Intanto il Partito socialista, la France Insoumise e il Partito comunista francese hanno annunciato una mozione di censura, ovvero di sfiducia, contro il governo. «Abbiamo deciso di depositare una mozione di censura lunedì», ha annunciato il segretario socialista, Olivier Faure, mentre il collega  comunista Pierre Dhareville ha precisato che la mozione, anche se promossa dai gruppi della sinistra, «è ampiamente aperta a tutti i gruppi». L’inziativa ha una forte valenza simbolica e di impatto mediatico ma, salvo imprevisti, non ci sono possibilità concrete che la sfiducia possa avere il via libera dell’aula, vista la forte maggioranza di deputati En Marche.

A peggiorare il quadro provocato dai Gilet gialli arrivano anche i segnali sull’impopolarità record di Macron. Monsieur le president è riuscito nella triste impresa di eguagliare le performance di Francois Hollande. Ha perso cinque punti di popolarità  in un mese, crollando al 21% di consenso. Si tratta del livello più basso dalla suo arrivo all’Eliseo nel maggio 2017, secondo un sondaggio realizzato dall’istituto Kantar-Sofres-One Point per Le Figaro Magazine.

Commenti

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  • Adriano Bacherini 8 Dicembre 2018

    scrivete su cosa verte la protesta: eliminazione degli 11 vaccini obbligatori della Monsanto; uscita dall’Euro e dall’UE; stop immigrazione invasiva afroislamica. questi i motivi della protesta

  • Giuseppe Tolu 6 Dicembre 2018

    Mi viene da pensare a Luigi XVI e consorte (Mariantonietta).