Gilet gialli già in piazza, Parigi si prepara al peggio e l’Eliseo avverte: «Sono pronti a uccidere»

8 Dic 2018 10:35 - di Lorenza Mariani

Quella che si è svegliata questa mattina è una Parigi spettrale: per le strade si respira un’aria di attesa, di sospensione, un senso di allerta e di minaccia incombente. Una Parigi presidiata che si prepara all’arrivo di migliaia di manifestanti, ad accogliere migliaia di gilet gialli che oggi saranno alle prese con la quaerta giornata di protesta: quella con cui sperano di infliggere la spallata finale a Macron e a un sistema socio-economico che ritengono iniquo e penalizzante e che, con la quarta irruzione di massa nelle strade della capitale francese sperano di delegittimare e far crollare, definitivamente.

Gilet gialli in marcia: Parigi si prepara al peggio

Intanto, in un città militarizzata come solo nei giorni della parata nazionale, la polizia fa sapere di aver già effettuato 278 arresti solo a Parigi, e già dalle prime ore della giornata che si appresta ad essere una giornata cruciale di manifestazioni dei gilet gialli nella capitale. Secondo FranceInfo, in particolare, vengono interrogati 32 soggetti. Intanto, decine di persone si sono già radunate nei pressi dell’Arco di Trionfo, dove sabato scorso si sono registrati violenti scontri e disordini, e oggi, per prevenire una drammatica replica di quel devastante copione, nelle strade di Parigi saranno schierati circa 8000 agenti; addirittura si conta, in tutta la Francia, l’impiego di circa 89.000 uomini. Insomma, Parigi si prepara al peggio: addirittura, secondo quanto riferito in queste ore, tra gli altri, dal Corriere della sera, «Éric Drouet, uno dei tanti portavoce del movimento, parla di “entrare dentro l’Eliseo” e si dice certo che oggi sia “l’ultimo capitolo”, vittorioso, della rivolta». Dunque, arrivano da vari punti della città e da diversi zone del Paese, seguendo la rotta della contestazione e lo slogan dell’adunata di massa che, al grido di Macron démission, riunisce e unifica le differenti componenti di una protesta dilagata a macchia d’olio in Francia e decisamente ferita al cuore dall’intrusione brutale di frange violente di manifestanti. Già, è proprio il loro inserto massiccio ed esplosivo che si teme di più: perché la massa ingente che marcia verso Parigi e che fra poco invaderà le strade della capitale, mescola fazioni di facinorosi e manifestanti venuti da tutta la Francia e dalle periferie, pronti a riunirsi tutti, ancora una volta, sugli Champs Elysées, alla Madeleine, alla Bastiglia e in altre zone di Parigi.

Grandi magazzini, scuole, musei e stazioni metro chiuse

E le loro intenzioni si annunciano minacciose, tanto che, come riferisce sempre il Corriere, «l’Eliseo ha evocato migliaia di persone pronte a marciare a Parigi “per uccidere”». Per evitare il peggio, allora, sui viali che conducono all’Arco di trionfo, commercianti e gestori di locali e ristoranti si attrezzano per affrontare il peggio, assestando protezioni in legno e ferro, inchiodando qualunque tipo di protezione a porte e vetrine; nonostante quelli in corso siano per il calendario giorni di shopping natalizio, i grandi magazzini resteranno chiusi, così come le scuole, i musei – a partire dal Louvre – la tour Eiffel e decine di stazioni della metro. E come si apprende da fonti di polizia locale, e come anticipato poco sopra, delle 9 di questa mattina sono già stati fermati 278 nella sola capitale: tutte persone trovate in possesso di maschere, sassi e fionde. Il premier Edouard Philippe annuncia la mobilitazione di 89000 agenti delle forze dell’ordine in tutta la Francia di cui 8000 stanziati nella sol  Parigi, dove saranno pronti a intervenire anche 12 blindati della gendarmeria. era dal novembre degli attentati dell’Isis che l’aria a Parigi non era così lucubre e spettrale…

 

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